ร curva, la donna. Tace, prostrata dal dolore e dalla vergogna, dallo stigma sociale e dalla commiserazione. ร curva, prigioniera del suo stato di salute e dalla sua condizione sociale.
Lโunica che la vede รจ il Signore Gesรน e la libera, la guarisce, la mette diritta. Sรฌ, ora รจ โdrittaโ, recupera salute e dignitร , visibilitร e attenzione. Ora รจ davvero figlia, non asino o bue che, pure, anche di sabato sono slegati per essere condotti ad abbeverarsi. Ora si disseta, la donna, libera dai condizionamenti di una societร rigidamente maschilista che le impediva di vivere in tutta la sua dignitร .
ร cosรฌ, il Dio di Gesรน: un liberatore di schiavi, un raddrizzatore di curvature, un restitutore di dignitร . ร cosรฌ il nostro Dio: pone le persone al centro, non le regole, fossero anche regole divine.
Anche noi, come la folla, ci meravigliamo e ci vergogniamo per tutte le volte che, come suoi discepoli, rinchiudiamo Dio nei recinti delle norme e delle prescrizioni.
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