Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 24 Luglio 2023

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Ti serve un segno? Sul serio? Un segno dell’amore di Dio che si rivela in Gesรน? Un segno del fatto che il Maestro abita la tua vita, se lo accogli, e la riempie di speranza? Un segno della volontร  di salvezza di Dio che riempie d’amore l’Universo e lo redime? Che, rispettoso della nostra libertร , non invade i nostri spazi? Un altro segno?

Hai bisogno continuamente di essere rassicurato, di essere al centro dell’attenzione, di avere conferme? Non uno, ma tre segni ci consegna il Signore: la sua risurrezione dopo essere rimasto per tre giorni, come Giona, nel ventre della morte; la testimonianza dei profeti che ci richiamano alla conversione; il desiderio di conoscenza e di sapienza che ha spinto la regina di Saba a incontrare Salomoneโ€ฆ

Questi sono i segni che permangono: il risorto, la profezia, la sapienza. Tre segni che da sempre la Chiesa celebra e indica, dona e utilizza. Tutti gli altri, tutti, sono ambigui, inutili, a volte pericolosi. Le apparizioni, i miracoli, i prodigi, le visioni, possono affascinare, turbare, stupire, ma raramente convertono.

Solleticano, certo, ma non spingono alla vita nuova. Perchรฉ troppo spesso, ormai, il cammino di fede viene confuso con l’esoterismo, e la caratteristica principale del cristianesimo, la sua ragionevolezza, il suo equilibrio, l’armonia fra emozione e ragione, รจ abbandonata a scapito di presunte illuminazioni, intuizioni, sensazioni. Che hanno, sempre, un unico punto in comune: quello di essere noi al centro dell’attenzione, noi il punto di riferimento, il metro di misura della realtร .

Allora va bene tutto, purchรฉ Dio, gli astri, gli eoni, chiunque, mi renda felice, mi preservi dal dolore, si metta al mio servizio. E la fede diventa magia, la conversione si riduce a superstizioneโ€ฆ. No, non รจ cosรฌ: la risurrezione, la profezia, la conoscenza sono gli unici segni della presenza del Signore, oggi. E non ce ne vengono dati altri. Spalanchiamo il cuore e lo sguardo per riconoscerli. Purifichiamo il cuore.

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โœ๏ธ Commento al brano del Vangelo di:  โœ Mt 12,38-42

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