Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 22 Novembre 2024

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Fate pure, giocate di fioretto, inseguite le vostre dotte elucubrazioni teologiche, esponete pure le vostre dottrine, nascondete, come sapete fare bene, le vostre reali intenzioni, proponendo come dibattito di fede temi che nascondono, semplicemente, avversione e disprezzo nei confronti del falegname fattosi rabbino.

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Certo, la teologia della resurrezione non si trova in Mosรจ, lโ€™unico che i conservatori, i sadducei, rispettano: รจ una dottrina nata nellโ€™ultimo secolo e che essi non riconoscono. E allora si inventano la storia assurda della vedova ammazza-mariti presa in sposa da tutti i fratelli nella speranza di dare un figlio al marito defunto secondo la legge del levirato.

E Gesรน, tenero, con impressionante fiducia e pazienza, ancora argomenta, illumina, discute. Fate quel che volete, sembra dire: il Dio che conosco e annuncio รจ il Dio dei vivi, il Dio presente, non il dio piccino delle vostre dispute. Anche per noi รจ cosรฌ: Dio รจ e rimane unโ€™esperienza prima di essere una dottrina.

Ma i sadducei, ultra-tradizionalisti, guardano con disprezzo allโ€™idea della resurrezione, che da pochi secoli รจ entrata a far parte della riflessione teologica dei giudei. E cโ€™รจ un dettaglio importante: secondo la visione patriarcale dellโ€™epoca, la donna viene presa, come se fosse un oggetto, considerata solo per il suo compito, quello di dare una discendenza. Prendere, cioรจ usare, utilizzare, per un progetto che si ritiene piรน importante della sua sensibilitร , dei suoi desideri.

Gesรน ribatte e dice che quelli sono rapporti mortificanti, mortiferi, che, nella vita futura, quella risorta, cambiano completamente dinamica perchรฉ si diventa figli della resurrezione, figli di Dio, con la medesima dignitร .

Viviamo sin da ora questa dignitร , costruiamo, ove possibile, rapporti che vivificano, senza usare gli altri, senza prenderli per soddisfare i nostri bisogni e le nostre aspirazioni. Smettiamola di proclamare il Dio dei morti, delle regole insormontabili, delle elucubrazioni che spengono e annunciamo il Dio dei viventi, vivendo da vivi.

FONTE: Amen โ€“ La Parola che salvaIl blog di Paolo

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