HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 22 Novembre 2023

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 22 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 19,11-28

Sbaglia il discepolo che vuole conservare la sua piccola fede, senza osare, senza investire, senza farla crescere. Sbaglia chi si accontenta di piccole emozioni spirituali, di piccole certezze, di piccole devozioni, chi non sa e non vuole crescere, chi non vuole andare oltre, andare altrove.

Sbaglia chi si chiude nel suo piccolo gruppo, in sacrestia, nel proprio piccolo mondo autoreferenziale. Ci è stato dato tanto, abbiamo accolto il Vangelo, abbiamo creduto, abbiamo investito e scommesso sull’identità di un Dio che ci svela a noi stessi.

Guai a fermarci, a crederci arrivati. Guai a chi si siede, magari deluso da una pessima esperienza di Chiesa o dalla pigrizia interiore. Guai a chi pensa che in questo tempo in cui il Signore non c’è, e ne aspettiamo il ritorno, l’importante sia galleggiare e sopravvivere.

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Sono d’accordo con voi: viviamo tempi difficili, nel mondo e nella Chiesa. Nel mondo, sempre più arcigno, violento, scurrile, perché fatichiamo a conservare la fede, sempre messi in discussione, come se la Chiesa fosse un’associazione a delinquere e il vangelo una pia favoletta. E spesso sperimentiamo una Chiesa chiusa, sbandata, con pastori non adeguati alla missione da svolgere, una Chiesa spaventata e piccina, incapace di novità e di osare.

E in questi tempi forti è necessaria la presenza di credenti forti, di cristiani motivati e convinti (non arroganti e saccenti), capaci di rendere ragione della speranza che è in noi, capaci di investire il talento che ci è stato donato. L’alternativa è essere giudicati dal dio infantile e arcigno che ci siamo costruiti, è cedere alla paura di un dio meschino come noi.

Chiede lealtà e impegno colui che cammina davanti a tutti verso Gerusalemme, per essere giudicato e ucciso. Osa pretendere dai suoi, lui che tutto ha donato, senza misura, senza calcolo, senza rivendicazioni. Siamo liberi di seguirlo, sempre. Non solo nei momenti belli e intensi, commoventi e coinvolgenti, ma anche nei momenti in cui ci viene chiesto di donare quanto abbiamo ricevuto.

Ed è questo quel tempo.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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