HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 22 Maggio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 22 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 9, 38-40

I guaritori dell’epoca si avvicinavano all’ammalato e cominciavano a praticare strani gesti taumaturgici, invocando l’aiuto di grandi uomini del passato, Salomone, fra tutti, e del presente.

Il fatto che qualche guaritore avesse iniziato a citare Gesù ci rivela quanto la sua fama si stesse diffondendo! E Giovanni l’apostolo resta scosso da tale invocazione: il guaritore in oggetto non è uno del gruppo dei discepoli, è un perfetto sconosciuto.

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Ingenuamente comunica a Gesù di avere tentato in tutti i modi di fermarlo, senza riuscirvi. Non ha il patentino di discepolo, come si permette di invocare il nome di Gesù. Il Maestro, invece, sorride. Va bene così, lascia fare, nessuno invoca il mio nome e mi è nemico.

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La sua è una risposta inclusiva, rasserenante, che riconcilia con la vita. Non c’è bisogno di superare un esame per cercare Dio, non c’è bisogno di un patentino per invocare il nome di Cristo. Dio ha molta più tolleranza di quanta ne abbiamo noi, tristemente abituati a bollare le persone e a guardarle con sospetto se non fanno parte del gruppo dei “nostri”.

Per Dio ogni uomo è dei “nostri”. Perché dilaga il Verbo di Dio, supera gli steccati, le categorie, gli schemi. Anche quelli santi, anche quelli giusti, anche quelli cattolici. Già i padri della Chiesa, san Giustino in questo caso, i maestri della fede, individuavano i semina Verbi, cioè i semi del Verbo piantati da Dio nel cuore di altre esperienze religiose.

Così Gesù ricorda ai suoi discepoli, e a noi, che si può liberare l’uomo dalla tenebra in nome di Dio anche se non è del ristretto gruppo dei discepoli. Benevolenza di Dio che vuole ostinatamente la salvezza degli uomini!

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Benevolenza che siamo chiamati ad imitare, accogliendo con apertura di cuore e di mente coloro che, anche se non condividono la nostra esperienza di fede, cercano il senso della vita, si piegano per lenire le ferite degli uomini.

Non abbiamo l’esclusiva di Dio, siamo stupiti servitori della sua bellezza, che impariamo a riconoscere in ogni persona, in ogni evento, in ogni luce.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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