HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 22 Gennaio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 22 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 3, 22-30

Sono arrivati appositamente da Gerusalemme. La notizia di un profeta sorto in Galilea li ha messi in subbuglio e devono verificare il nuovo inquietante fenomeno che è Gesù il Nazareno. Sono gli scribi, gli interpreti autentici della Legge; in origine erano coloro che sapevano leggere e scrivere ma, col passare dei secoli, avevano acquisito anche un’autorità interpretativa della parola di Dio che nessuno metteva in discussione.

Devono vigilare, i censori, e arrivano con una sentenza già emessa: Gesù è un indemoniato, opera miracoli eclatanti e scaccia i demoni perché egli stesso è un demone. Ci sarebbe da ridere, se non facesse piangere.

Davanti all’interpretazione più ovvia, Gesù scaccia i demoni perché è davvero un profeta, preferiscono adottare quella più contorta che non fa che confermare i loro pregiudizi. E Gesù, tenerissimo, cerca di argomentare, li prende sul serio, prova a farli ragionare. Nulla da fare, proprio non è possibile. Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.

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Una cosa sola non sarà perdonata, ammonisce il Maestro: ostinarsi a non riconoscere l’opera dello Spirito di Dio nelle guarigioni di Gesù. Perché esiste un limite alla grazia, anche Dio fa quel che può perché non si impone, non fa il santo dittatore.

E il limite consiste nel chiudere gli occhi davanti alla luce, nel rifiutarsi ostinatamente di credere, nel leggere quanto Gesù ha fatto non come manifestazione della bellezza e della bontà di Dio ma come l’opera dell’avversario. Attenti, allora. Perché non giungiamo certamente a questo limite ma ci avviciniamo quando delle persone e dei fatti vediamo sempre e solo il negativo, giudichiamo con malizia, facciamo pesare il negativo.

Siamo chiamati a leggere il mondo con lo sguardo di Dio, vedendo sempre il positivo, il possibile, il bello. Ostinarsi, magari tirando in ballo proprio Dio, a lamentarsi del mondo, a schifare la vita, a giudicare impietosi, è davvero imperdonabile.

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FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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