Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 2 Maggio 2023

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Ce lo dice, ce lo ripete, lo attesta, lo conferma: Gesรน รจ il Figlio del Padre. Se non crediamo alle sue parole, crediamo almeno ai gesti che pone, alle meraviglie che compie, alle opere che realizza. Molti, troppi, si avvicinano al vangelo con fare sospetto, smontano il cristianesimo affermando che noi discepoli abbiamo divinizzato lโ€™uomo Gesรน.

Ma lo leggono il vangelo? Lo accolgono davvero? Hanno il coraggio di leggere quante volte il Maestro si dichiara figlio di Dio, immagine dellโ€™altissimo? Eppure cosรฌ va il mondo: teniamo della fede solo ciรฒ che ci garba, vogliamo solo quello che ci piace, ciรฒ che non disturba. No: Gesรน pretende di essere il Messia, il figlio di Dio altissimo.

E se Gesรน รจ lโ€™immagine del Padre, il figlio del Dio altissimo, le sue Parole sono parole di vita nuova, stupore, meraviglia, veritร , saggezza, calore. Noi che abbiamo creduto che egli ci rivela il Padre, non temiamo: nessuno ci puรฒ strappare dalla sua mano. Il Signore ci tiene con forza, non molla la presa, come fa un padre con il proprio bambino, ci protegge, ci custodisce.

Noi che abbiamo creduto alle sue opere e che lo proclamiamo splendore del Padre.

โœ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โœ Gv 10,22-30

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