Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 19 Dicembre 2024

Il profeta e il Messia vanno accolti, annunciati. Dio non prende iniziative da solo, vuol coinvolgere l’umanità. Verrà, certo, ma incarnandosi in una storia, in una tradizione, in una famiglia. E Luca accentua la diversità delle due annunciazioni delle nascite del Battista e di Gesù.

Di là un uomo, anziano, un quasi-prete, che riceve l’annuncio nella solenne celebrazione del tempio di Gerusalemme. Di qua una ragazza adolescente che riceve l’angelo a casa, mentre fa le faccende domestiche. È una specie di cambio di rotta, un cambiamento radicale, un passaggio fra il vecchio e il nuovo.

Così è Dio: sempre un passo avanti, sempre più centrato di quanto noi pensiamo di essere, sempre oltre. Quando pensiamo di averlo finalmente capito, racchiuso nei templi santi, ecco che va a visitare una semplice casa di paesani. Che le nostre chiese non diventino una gabbia per Dio!

E Zaccaria dimostra tutta la sua sorprendente inadeguatezza: non sa che dire, è impacciato, tentenna. L’angelo Gabriele, piuttosto irascibile, lo condanna ad un lungo ritiro di silenzio per fare ammenda della sua lentezza. È pericoloso contraddire un angelo. Essendoci troppi sacerdoti, di fatto ci si era distribuiti i compiti e solo una o due volte nella vita, per sorteggio, si poteva in qualche modo esercitare la propria funzione.

Ed è nel tempio che compare, annunciando la venuta del precursore. È bello pensare che Dio si occupa anche di prepararci la strada, di immaginare per noi un cammino progressivo di conoscenza e di conversione. Sono sempre molti coloro che incontriamo e che, in qualche modo, lungo il nostro percorso di vita ci conducono verso la comprensione dell’opera di Dio.

Giovanni avrà un ruolo fondamentale per la venuta del Messia e suo padre, povero, ancora non lo sa. Mettetevi nei panni di Zaccaria: ha portato per tutta la vita il peso del giudizio sociale e ora, ormai rassegnato, ecco la novità di una nascita straordinaria. Dio ci stupisce proprio quando meno ce lo aspettiamo!

FONTE: Amen – La Parola che salva – Il blog di Paolo

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