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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 18 Novembre 2023

Se il mondo ci ignora, come il giudice iniquo della parabola, se l’ingiustizia predomina, ed è ciò che sta sperimentando la comunità di Luca perseguitata nella sua fede, l’unica cosa da fare è insistere, non cedere, non demordere.

Ci vuole costanza e tenacia per tenere accesa la fiamma. E Gesù mette in conto, al momento del suo ritorno nella gloria, di non trovare più la fede. Di trovare magari strutture, parrocchie, associazioni e movimenti, ma di non trovare la fede.

Pregare e coltivare la propria interiorità per custodire la fede. Perché, quando il Signore tornerà nella pienezza dei tempi, possa trovare ancora dei credenti, ancora dei discepoli, me. In questi tempi di crisi e di difficoltà, di radicali cambiamenti, di disamoramento del cristianesimo, di vittimismo dilagante, di violenza verbale, siamo chiamati a credere, a non cedere, a rimanere come pioli conficcati nel terreno.

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L’insistenza, la costanza, la fedeltà, ci permettono di attendere fiduciosi il ritorno del Maestro. È questo il tempo che ci è stato donato e in questo tempo siamo chiamati a perseverare con amore e semplicità. La preghiera è la dimensione più profonda e autentica del nostro percorso di fede e necessita di costanza, come fa la vedova che non riesce ad ottenere giustizia.

Non è Dio il giudice distratto, non scherziamo, ma l’Impero romano che non fa giustizia alla vedova, la comunità di Luca dell’Asia minore, che sta vivendo la prima incomprensibile persecuzione a causa della fede. Non dobbiamo tacere davanti ai soprusi, alle menzogne, alle manipolazioni di coloro che, in nome della libertà, negano la libertà dei discepoli e del Vangelo, ma insistere, tenere il punto.

Come siamo insistenti quando pensiamo di avere subito un danno, così siamo tenaci nel custodire la preghiera, che è dialogo con il volto amorevole del Padre e che ci permette di custodire la fiamma della fede accesa. Quando tornerà il Signore, nella pienezza dei tempi, troverà ancora la fede, la mia, la tua.

FONTE: Amen – La Parola che salva
Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Lc 18,1-8

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