Gesù caccia i venditori dal tempio: non vuole che la casa di preghiera diventi un mercato. Lo fa con passione, con durezza, con un gesto talmente forte che susciterà la reazione rabbiosa dei sacerdoti e degli scribi che ne decretano la morte.
Gesù caccia i mercanti dal tempio, anche dal nostro tempio, dalle nostre chiese, dalla nostra cristianità . Quando pensiamo di poter mercanteggiare con Dio, quando pensiamo che sia un potente da convincere, da manipolare, da blandire, quando riduciamo l’incontro a superstizione e la fede a strumento per ottenere ciò che vogliamo, Gesù ci caccia dal tempio.
Interroghiamoci severamente sulla nostra fede, se a volte anche noi finiamo per ridurre le nostre parrocchie a mercato, quando i personalismi invece di fornire talenti a servizio degli altri diventano manifestazione di potere, quando un piccolo gruppo di fedelissimi si rinchiude nel fortino col proprio parroco per fare il bello e il cattivo tempo, quando la parrocchia non diventa il primo gradino della scala che conduce a Dio ma una spietata dogana che decide arbitrariamente di negare tale accesso.
Dio non voglia che Gesù debba cacciare anche noi dalla sua casa di preghiera!
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