Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 17 Ottobre 2025

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Vangelo del giorno di Lc 12,1-7

Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
Dal Vangelo secondo Luca
 
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesรน cominciรฒ a dire anzitutto ai suoi discepoli:
ยซGuardatevi bene dal lievito dei farisei, che รจ lโ€™ipocrisia. Non cโ€™รจ nulla di nascosto che non sarร  svelato, nรฉ di segreto che non sarร  conosciuto. Quindi ciรฒ che avrete detto nelle tenebre sarร  udito in piena luce, e ciรฒ che avrete detto allโ€™orecchio nelle stanze piรน interne sarร  annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare piรน nulla. Vi mostrerรฒ invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geรจnna. Sรฌ, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi รจ dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete piรน di molti passeri!ยป.

Parola del Signore.

Certo, possono uccidere il corpo, vero. Lo sappiamo bene dopo mesi di eventi drammatici, di guerre ai nostri confini, di attentati terroristici di fanatici. Lo sappiamo bene quando leggiamo di tanti fratelli cristiani che subiscono violenza, ancora, che soffrono nel vivere la propria fede: ormai un cristiano su sette, nel mondo, รจ perseguitato a causa della sua fede.

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E ne abbiamo paura, comโ€™รจ giusto che sia, e siamo chiamati a reagire con intelligenza, senza farci travolgere dal terrore, primo obiettivo di ogni incursione, senza cedere alla violenza vendicativa. Difenderci, se necessario, cercare di trovare il bandolo della matassa in un mondo sempre piรน interconnesso e interdipendente in cui nessuno รจ puro, nessuno casto, nessuno innocente.

Possono uccidere il corpo, e lo vediamo nelle drammatiche vicende che ci raggiungono dai luoghi in cui i cristiani sono massacrati, ma non possono uccidere lโ€™anima, nรฉ spegnerla. Se la teniamo accesa, se guardiamo al Padre che ha pietร  per i passeri, se osiamo credere.

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E sono disposto a morire pur di non rinunciare a questa mia fede: io credo nel Dio che Gesรน รจ venuto a raccontare, un Dio che conta i capelli del mio capo, che conosce anche un passerotto, un Dio buono che mi chiede di collaborare con lui, un Dio felice che mi vuole felice, un Dio vicino che non posso brandire come unโ€™arma per ferire i miei fratelli.

Se รจ cosรฌ, anche la paura posso accogliere, perchรฉ cโ€™รจ qualcosa di immensamente piรน grande in gioco. Non รจ facile, ovvio. Non รจ facile conservare la fede in un momento in cui tutti sono travolti dalla paura, in cui dimentichiamo di alzare lo sguardo e andare oltre.

Ma รจ possibile, grazie allโ€™aiuto dello Spirito Santo. Essere sinceri, autentici, anche nel dire che non siamo capaci, che non abbiamo il coraggio, che abbiamo paura. E intanto credere ed affidarci.

Nel nostro piccolo siamo chiamati a fare la Storia di Dio, non fatta di conflitti e violenza, ma di perdono e amore donato senza misura.

+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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