Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 17 Marzo 2023

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Gesรน ha appena zittito coloro che lo accusano di essere un indemoniato, e uno scriba, oggi diremmo un teologo, uno studioso della Bibbia, si avvicina per porgli una delle domande che tormentavano i rabbini: che ordine dare agli oltre seicento precetti che il pio israelita era tenuto quotidianamente ad osservare?

Seicento, sรฌ, avete capito bene, per la precisione seicentotredici. Perchรฉ Mosรจ aveva dato i comandamenti sul Sinai, ma oltre alla Legge scritta, troppo generica per essere veramente stringente, nel corso degli anni si erano aggiunti i precetti orali, quelli che Gesรน accusa di essere tradizione degli uomini.

Spesso abbiamo la tentazione, anche nella fede, di moltiplicare le leggi, i divieti, le norme, come se davvero potessero fare la differenza. รˆ un cuore innamorato ed orientato che sa seguire la strada verso Dio, non certo l’osservanza scrupolosa delle minuzie. Il problema quindi si poneva: quale ordine dare a questa selva di norme? Gesรน risponde come i maestri riconosciuti del suo tempo, citando la preghiera dello shema Israel: lasciati amare da Dio e amalo al meglio delle tue possibilitร , e il precetto dell’amore nei confronti del prossimo.

Come a dire: ogni norma, ogni precetto che Dio dona รจ per scoprire quanto siamo amati, lasciarci amare e scegliere di amare. Perchรฉ l’incontro con Dio ha a che fare con l’amore non con la regola, con il fuoco della passione, non con la contabilitร  delle nostre presunte buone azioni. Qual รจ il primo fra i comandamenti di Dio? Ama! Lasciati amare!

Lo scriba รจ soddisfatto: anche se Gesรน, spesso, viene accusato di non appartenere ad una delle scuole rabbiniche del tempo, si dimostra preparato. Gesรน rilancia e sprona lo studioso ad avvicinarsi ancora di piรน al Regno. Non nella sterile contrapposizione, non nella disputa fine a se stessa ma nello studio della Parola e nella condivisione dei percorsi ci si avvicina alla veritร  di Dio.

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Comprensibile che nessuno osi piรน porre domande faziose e inutili!

Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva

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