HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 15 Dicembre 2023

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Mt 11,16-19

L’avvento è una gigantesca opportunità che ci regaliamo per verificare la rotta della nostra barca. Sempre che abbiamo ancora il coraggio di stringere forte il timone e non ci lasciamo trascinare dai venti o dalle maree…

Abbiamo scoperto, grazie al Vangelo, di essere preziosi agli occhi di Dio che si è raccontato in Gesù, abbiamo scoperto di essere amati a prescindere, e abbiamo, finalmente, preso in mano la nostra vita, decidendo dove indirizzarla.

Fare memoria della (ri)nascita di Cristo in noi ci porta, con semplicità, a superare quegli atteggiamenti che ci impediscono di fiorire fra cui, sempre più diffuso, quello di chi si lamenta sempre di tutto e di tutti, Dio in primis, perché non si occupa di noi (o come noi vorremmo…).

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No, non siamo mai soddisfatti, siamo sempre scontenti: della vita, della fede, della Chiesa, del nostro parroco, della nostra messa domenicale… Se una messa è curata e orante diventa eccessivamente lunga, se asciutta ed essenziale, buttata giù e sciupata…

Se il papa non si pronuncia su una questione è connivente, se interviene è inopportuno… Gesù stesso, con un sorriso amaro, constata l’abitudine degli uomini di fede ad essere sempre irrequieti, come i bambini che non riescono a mettersi d’accordo sul gioco da fare per passare il pomeriggio.

L’ascetismo austero di Giovanni è visto come un eccesso, la condivisione gioiosa di Gesù, ora, è interpretata con moralismo inopportuno e sterile. Quando perderemo l’abitudine di insegnare a Dio cosa deve fare per essere Dio?

Quando, finalmente, sapremo vedere gli aspetti positivi delle persone? E accontentarci con gratitudine di ciò che accade, prendendolo come una grazia non dovuta, inattesa? Ecco, smettiamola di fare i bambini capricciosi e cominciamo a diventare adulti nella fede.

Che dite? Proviamo, almeno oggi! a vivere il presente sottolineandone la bellezza, come se fosse qualcosa di non dovuto, di totalmente gratuito, per imparare a vedere le cose come sono realmente: un dono di cui godere.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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