HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 15 Aprile 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 22-29

No, non è andata come aveva sperato, decisamente. Il Signore pensava, sperava, che la folla fosse capace, che fosse in grado di capire il senso del suo gesto. Il messaggio era chiaro: davanti alla fame del mondo, fame di pane, di amore, di giustizia, mettiti in gioco.

E la folla, davanti a quella sovrabbondanza di pane, ha capito l’esatto contrario: ecco uno che ci risolve i problemi! E lo vogliono fare re. Gesù fugge, turbato: il suo miracolo più eclatante sta per trasformarsi nel peggiore dei suoi miracoli. La folla non capisce, è sbalordita e offesa.

Perché Gesù se ne è andato nel momento esatto in cui stavano per farlo re, dopo lo strabiliante miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci? Fa il sostenuto, lo snob? Lo cercano e, quando lo trovano, restano perplessi perché Gesù, subito, mette le cose in chiaro.

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E dice a loro e a noi: voi cercate Dio perché vi sazia, perché sperate che vi risolva i problemi (che quasi sempre siamo in grado di affrontare). Vero: in fondo sappiamo di essere cristiani perché speriamo di averne un qualche tornaconto.

Perché la vita è difficile, in salita, perché non siamo capaci a credere a quanti ci hanno parlato di Dio (non a Dio), ci rasserena, funge da antipanico, ci rilassa. Ma, nonostante gli sforzi, i tanti miracoli che ci stanno attorno, siamo sempre noi a dettare l’agenda a Dio, a dirgli cosa deve fare. Gesù ha appena saziato una folla enorme: chi non lo vorrebbe un Dio così?

Chi non voterebbe un governo che, invece di chiedere soldi per le tasse, regalasse diecimila euro a testa? Così anche con Dio: in fondo crediamo in lui nella speranza che ci sazi, ci risolva i problemi, ci spiani la strada. E Gesù rilancia (antipatico): datevi da fare per cercare il pane che sazia il cuore, non la pancia. Cercate Dio per Dio, non per ciò che vi dona.

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Cercatelo per la sua bellezza, per la sua presenza salvifica. E non si tratta, per conoscerlo, di fare qualcosa di particolare, ma di credere. Credere in colui che lo sta rivelando all’umanità: il Signore Gesù.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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