Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 13 Maggio 2021 – Gv 16, 16-20

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Giovanni scrive il suo Vangelo forse sessantโ€™anni dopo gli eventi della vita del Signore. Le nascenti comunitร  cristiane hanno ormai avuto il tempo di elaborare la fede, di annunciarla, di scoprire lโ€™essenziale sulla vera identitร  del Maestro.

E cosรฌ, nel suo Vangelo, riassume tutta la dottrina del Signore e la comprensione dei discepoli in un unico, lunghissimo discorso straordinariamente denso. E afferma: noi non capivamo cosa stava per accadere, non capivamo la profonditร  delle parole di Gesรน, eravamo perplessi alle sue parole: mi vedreteโ€ฆ non mi vedrete, mi vedrete di nuovoโ€ฆ

Alla luce della fede pasquale ora tutto รจ chiaro: Gesรน, prossimo alla morte, si fidava talmente del Padre da sapere che quella croce non sarebbe stata la vittoria del male. Ora noi lo sappiamo ma per lui, in quel momento, รจ stato lโ€™ultimo gesto di abbandono al Padre. Sรฌ: ogni tristezza si trasforma in gioia, in lui.

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