Oggi il Signore ci offre due semplici idee, due immagini molto forti. La prima รจ che siamo innestati a lui come lo รจ il tralcio alla vite, il ramo al tronco, perchรฉ da lui e solo da lui riceviamo la linfa che ci fa esistere, la linfa che ci permette di crescere.
Perciรฒ il Signore ci chiede con insistenza di non andarcene, di restare, di dimorare. A questo serva la nostra piccola preghiera quotidiana, a ricevere linfa, a non andarcene. La seconda immagine ci lascia sgomenti: il vignaiolo sa che per portare frutto il tralcio deve essere tagliato, potato. Ho vivida in me lโimmagine di quando, poco piรน che adolescente, il mio burbero nonno mi insegnava a potare con delicatezza i tralci della vigna di famiglia e vedevo sgorgare la linfa, una lacrima che segnava una ferita che presto si sarebbe rimarginata.
Cosรฌ il tralcio avrebbe convogliato tutta la sua vitale energia nel pezzo rimasto, caricandolo di grappoli dโuva. Ma noi, quando la vita ci pota, pensiamo che ci sia unโinsanabile ingiustizia, unโintollerabile errore. No, amici: ogni disgrazia, ogni sventura, seppur dolorosa, puรฒ aiutarci a concentrare la linfa vitale della nostra anima nelle poche cose che contano. Non scordiamolo mai.
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