Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 11 Novembre 2020 – Lc 17, 11-19

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Chiedono misericordia i lebbrosi, non la guarigione. Perchรฉ, spesso, la compassione vale piรน della guarigione, specialmente per persone che, come loro, erano considerate peccatori meritevoli della piรน terribile fra le punizione divina, diventare dei morti che camminano.

Chiedono misericordia insieme, anche se sono di nazionalitร  diverse: la malattia accomuna uomini che, altrimenti, si odierebbero. E Gesรน ne ha compassione, li ascolta, li esaudisce, li guarisce.

Ma un poโ€™ alla volta: Devono andare a presentarsi dai sacerdoti, ufficiali sanitari dellโ€™epoca. Per strada avviene la guarigione, anche la nostra. Per strada siamo guariti, siamo purificati dalla lebbra del peccato e da ogni altra lebbra.

Ma solo uno torna indietro, il samaritano. Non ha un tempio dove andare per essere accolto, il suo, sul monte Garizim, รจ stato distrutto dagli ebrei da piรน di un secolo. Non ha sacerdoti che possano testimoniarne lโ€™avvenuta guarigione.

Torna dal Tempio, il Signore Gesรน. Gioisce per quanto รจ accaduto, ora รจ guarito. E Gesรน commenta, amareggiato: dieci sono stati sanati, uno solo รจ stato salvato.ย 

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E’ piรน facile guarire dalla lebbra che dallโ€™ingratitudine!

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