Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 11 Luglio 2024

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Benedetto, insieme ad Edith Stein e a Cirillo e Metodio, รจ invocato come patrono d’Europa. รˆ un richiamo, per tutti noi, a rimettere l’interioritร  al centro del cammino di fedeโ€ฆ

Non anteporre nulla all’amore di Cristo: cosรฌ viene detto nel Prologo della Regola, per rimarcare le prioritร , per ribadire cosa ci รจ veramente essenziale. Con la Regola, capolavoro di passione, equilibrio e buon senso, Benedetto esorta i suoi monaci ad abbandonare ogni falsa speranza che proviene dal mondo per camminare risolutamente verso l’unico che puรฒ colmare il cuore degli uomini.

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E questa affermazione ci affascina, ci inquieta, ci stupisce: in un momento storico tragico quanto e forse piรน del nostro, quello successivo alla caduta di Roma e all’invasione delle popolazione dal Nord, il mite abate richiama tutti all’essenziale.

Certo: la nostra รจ un’epoca difficile, di violenza verbale e politica, di contrapposizioni accentuate, di fede sempre meno efficace, ma il tempo che vive Benedetto, in un momento di frantumazione dell’lmpero romano, รจ ancora piรน inquieto e insicuro. E Benedetto si rimbocca le maniche, non passa il tempo a lamentarsi, ma immagina una nuova societร  che ruota attorno a una regola ispirata al Vangelo.

Pochi capitoli che affrontano i temi essenziali: la vita comune, il lavoro, la preghiera, i rapporti interpersonali, con un equilibrio che, a distanza di un millennio, ancora ci stupisce. E quelle intuizioni diventeranno il pilastro su cui poggia la civiltร  dei monasteri, una grandiosa rete di comunitร  che diventeranno il motore della cultura, lo scrigno della classicitร , la realizzazione del Vangelo.

Il cristianesimo non รจ una cultura ma l’incontro con Cristo placa le vite, gli orizzonti, allarga gli animi, spinge a trovare soluzioni creative per il benessere di tutti. A partire dai monasteri, piccole comunitร  di persone innamorate di Cristo, capaci di plasmare con ingegno il territorio, di custodire e diffondere la cultura, di accogliere i cercatori di senso.

L’Europa ha di che imparare. E anche noi.

FONTE: Amen โ€“ La Parola che salvaIl blog di Paolo

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