Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 10 Maggio 2022

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Proseguiamo la lettura e la meditazione della figura del pastore nel Vangelo di Giovanni iniziata domenica scorsa. E, inserito a metร  del discorso, lโ€™evangelista riporta il curioso episodio avvenuto nel tempio, al portico di Salomone. Suscita curiositร . Gesรน, ma anche inquieta. รˆ salito a Gerusalemme con la fama di essere un grande profeta.

Gli sono attribuiti molti miracoli su, al Nord. Pare che si sia anche identificato col Messia. Ma non รจ della casa di Davide, e non ha nemmeno studiato in qualche scuola rabbinica e dalla Galilea provengono solo degli attacca-briga.ย Non tenerci nellโ€™incertezza!, gli chiedono alcuni Giudei.

Teneri: Gesรน ha passato gran parte della sua predicazione a far intendere che lui e il Padre sono una cosa sola e proprio perchรฉ chiama Dioย suo Padreย verrร  condannato a morte. Cosa cโ€™รจ ancora da dire, da chiarire, da spiegare? Ma noi siamo cosรฌ: peggio dei sordi, peggio dei muti, peggio di chi non vuole vedere. Gesรน ha detto e dato tutto, cosa dobbiamo ancora aspettare?