Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 1 Febbraio 2021 – Mc 4, 35-41

Il mio nome è Legione! Quando Gesù sbarca sull’altra riva del lago, quella dei pagani, viene assalito da un poveraccio che dimora fra le tombe, incatenato e tenuto a distanza.

È indemoniato, ma all’epoca tutti gli atteggiamenti non spiegabili erano attribuiti al demonio, e si fa del male, si percuote. Quando continuiamo a darci addosso, ci giudichiamo, ci carichiamo di sensi di colpa stiamo dando potere all’avversario, sembra dirci l’evangelista.

Dio è venuto per rovinarci, Dio è un concorrente, un nemico alla nostra felicità, questo pensa quest’uomo, e molti, fra noi. E, pressato dal Maestro, afferma: io sono Legione. Legione! 6000 soldati e 120 cavalieri!

 

Ha ragione: siamo moltitudine, in noi abitano molti “me”, spesso in conflitto. Siamo tutto e il contrario di tutto, in noi combattono desideri, passioni, giudizi e atteggiamenti diversi. Ma Gesù è venuto a fare unità, a mettere pace in noi stessi, a creare una maggioranza nel nostro parlamento interiore…

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