Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 1 Aprile 2021 – Gv 13, 1-15

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Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amรฒ sino alla fine. E inizia ora questa fine, inattesa, drammatica, sanguinante, eccessiva. Il Maestro ci ha provato in tutti i modi: ha parlato, ascoltato, esortato, guarito, consolato, abbracciato, imploratoโ€ฆ Ha scosso dalle fondamenta la fede stanca e stantia di Israele. E la nostra.

Ma non รจ servito, non รจ bastato: la folla si รจ stancata presto, lasciando al suo destino il fenomeno da baraccone alla ricerca di nuove emozioni, i devoti del tempo hanno visto come una minaccia temibile la libertร  interiore di questo figlio di Galilea, i discepoli e le discepole a lui piรน vicini, nonostante tre anni di sequela, giorno e notte, non hanno veramente colto la portata della sua missione.

Eccolo qui, ora, questo Cristo di Dio, solo davanti al suo destino. Eccolo a giocare lโ€™ultima carta rimasta, invece di gettare la spugna. Andrร  fino in fondo, correrร  il rischio di essere cancellato dalla memoria degli uomini. Un ultimo gesto, definitivo. Nella notte in cui veniva tradito.

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