L’amore di Dio, il pane che sazia ogni vivente. Solo in Dio e nella sua Parola il credente può trovare quel nutrimento che davvero è in grado di saziare il desiderio di vita e di felicità di ogni vivente. L’amore di Cristo, da cui nulla può separarci, moltiplica il bene che sappiamo offrire nella nostra vita e ci aiuta a condividerlo con i fratelli quale alimento per un’autentica vita di fede cristiana.
L’amore di Dio, il pane che sazia ogni vivente.
La liturgia della Parola di questa domenica invita a riflettere sul tema dell’abbondanza e della gratuità.
La prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia, parte dal bisogno di mangiare e di bere, necessità primarie dell’uomo, per far luce sul modo di operare di Dio: si gioisce e si ringrazia di quanto il Signore opera perché si è invitati senza “obbligo” di restituire. Alla prima lettura fa eco il vangelo di Matteo, nel quale il Maestro è dipinto con un duplice volto: da una parte Gesù, vedendo le folle, ne prova compassione e si rende disponibile ad ascoltare le loro esigenze; dall’altra si mostra come Colui che dà loro da mangiare, offre nutrimento per un popolo in cammino.
La seconda lettura invita la comunità credente a non temere nulla perché nulla può separarci dall’amore di Cristo. È lui che ci rivela il volto amorevole del Padre, lui che ci dona lo Spirito, lui che è la salvezza del mondo. C’è, in questo senso, una chiara complementarità con quanto ci fa cantare il Salmo 144: l’invito è ad avere anche noi un cuore grande, ad essere attenti alle sofferenze altrui, perché possiamo costruire un’autentica comunità nell’amore di Dio.
Fonte: Servizio della Parola nr. 518/2020 – Prezzo di copertina: Euro 10,00





don Ivan Licinio – Commento al Vangelo del 28 Luglio 2020
«Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Nel campo della vita è stato seminato tanto Bene. Ma succede pure che in mezzo al grano ci sia la zizzania, il Male. Ci sono le difficoltà, le delusioni, i compromessi, le ingiustizie, tanta cattiveria.
Crescono insieme grano e zizzania, Bene e Male, e non può che essere così. Ma se ci abituiamo a vedere solo il male non sapremo più riconoscere il bene, facendo di tutta l’erba un fascio. Dio, invece, sa distinguere. In ciascuno di noi non vede solo quello che c’è di male, ma salva il bene e fa in modo che porti frutto. Noi non siamo i nostri difetti, ma le nostre maturazioni.
Fidati di Dio e abbi la stessa pazienza del contadino: aspetta che il seme cresca e porti frutto, anche in mezzo alle difficoltà. Non confonderti con la terra ma cresci verso il cielo.
Buon cammino, insieme.
Fonte: don Ivan Licinio su Facebook