Chiamati alla festa
In questa domenica viene proclamata la terza e ultima parabola indirizzata da Gesรน ai sommi sacerdoti e agli anziani del popolo (cf. Mt 21,23), quella degli invitati alle nozze del principe. Per commentarla, dobbiamo necessariamente premettere alcune precisazioni di tipo linguistico.
Il verbo greco piรน ricorrente nel nostro brano รจ kalรฉo, โchiamareโ, โinvitareโ. Lo troviamo subito due volte al v. 3, che alla lettera va reso in questo modo: ยซil re mandรฒ i suoi servi a chiamare coloro che erano (giร ) stati chiamati alle nozzeยป. Il verbo รจ presente anche nel v. 4: ยซDi nuovo mandรฒ altri servi dicendo: โDite ai chiamatiโฆโยป. Troviamo, infine, altre due volte il verbo โchiamareโ al v. 8 e al v. 9. Queste osservazioni sono importanti, se pensiamo che alla fine della parabola, al v. 14, si trova un gioco di parole proprio con il verbo chiamare: in greco, โessere chiamatiโ (kletรฒi) ed โessere eletti, sceltiโ (eklektรฒi) suonano quasi allo stesso modo.
Ancora una nota linguistica. La conclusione della parabola, ยซMolti sono chiamati, pochi elettiยป, di cui abbiamo detto ora, secondo alcuni sarebbe da tradurre tenendo conto che lโaggettivo greco โmoltiโ sarebbe un semitismo, ovvero un termine da interpretare secondo il suo corrispettivo ebraico, e significherebbe โtuttiโ. Lโaggettivo si trova anche in Mt 20,28, nel detto sul Figlio dellโuomo venuto per dare la vita ยซin riscatto per moltiยป, e in Mt 26,28, nelle parole di Gesรน sul calice, ยซquesto รจ il mio sangue dellโalleanza, che sarร versato per moltiยป, rese nella traduzione liturgica del messale proprio con โtuttiโ. Ma ci soffermeremo su questo, piรน precisamente, sotto.
Andiamo prima al significato della parabola. Partendo dalla sua conclusione, รจ chiaro che per Gesรน molti sono chiamati al banchetto di nozze, ma pochi poi decidono di parteciparvi. Di quale banchetto si sta parlando? E se lโinvito รจ per tutti, perchรฉ i primi ad essere invitati non ci vogliono andare? Confrontando il nostro testo con una versione diversa della parabola conservata nellโapocrifo Vangelo di Tommaso, e con quella registrata anche da Luca in 14,15-24, possiamo ritenere che il significato allegorico in essa riposto riguardi la storia della salvezza: ยซIl re รจ Dio. Il figlio รจ Gesรน. La festa per il matrimonio rappresenta il banchetto escatologico. I servi inviati due volte, come nella parabola precedente, sono i messaggeri di Dio. Lโuccisione degli inviati rappresenta il martirio dei profeti e di Gesรน. E la terza missione dei servi รจ la missione della chiesa, nella quale bene e male si confronteranno fino alla fine dei tempiยป (Davies e Allison). Questa interpretazione funziona, sopratutto se pensiamo, come visto sopra, che i verbi chiamare e scegliere (o eleggere) sono la chiave della parabola. Lโidea di chiamata o elezione รจ infatti fortemente presente nella coscienza di Israele.
Il popolo di Israele รจ, per definizione, il โpopolo elettoโ: invitato da Dio stesso, attraverso i patriarchi, ad essere la Sua presenza visibile, esso non puรฒ perรฒ considerare lโelezione una realtร statica. Come scrive la Pontificia Commissione Biblica, lโelezione ยซรจ un dono dโamore da cui ne consegue unโesigenza corrispondente. [โฆ] Adottato dal Signore e diventato suo figlio (cf. Es 3,10; 4,22-23), Israele riceve lโordine di vivere in fedeltร esclusiva e in totale impegno verso di lui. Pertanto, per sua stessa definizione, la nozione di alleanza si oppone alla falsa convinzione secondo la quale lโelezione dโIsraele sarebbe automaticamente una garanzia della sua esistenza e della sua felicitร ยป (Il popolo ebraico e le sue sacre Scritture nella Bibbia cristiana, 37). Anche se Dio non rigetta mai il suo popolo, in virtรน della Sua elezione, รจ perรฒ il popolo stesso che puรฒ allontanarsi da Dio. Ogni volta che Israele รจ chiamato alla pienezza della vita, resta una libera scelta accettare o meno lโinvito.
Ma che ne รจ di coloro che non vogliono entrare al banchetto? Nel detto con cui si chiude la parabola non si deve vedere necessariamente unโopposizione tra quelli che entrano al banchetto di nozze e quelli che non vogliono partecipare alla festa, come non vi รจ necessariamente opposizione tra le due parti della frase del v. 14, unite dalla particella greca de, che in Matteo indica la necessitร di cambiare la prospettiva, piuttosto che un concetto avversativo. Il detto puรฒ essere interpretato anche tenendo conto che lโaggettivo โmoltiโ (polloรญ), di cui si รจ detto sopra, allude, a nostro avviso, proprio ad Israele, il popolo dei ยซchiamatiยป, che rimane tale, mentre โpochiโ sono scelti per partecipare alla comunitร del Messia. Tra lโaltro lโaggettivo olรญgoi (โpochiโ), sempre in questo versetto, รจ un semitismo che significa โmeno diโ, โnon tuttiโ, e questo concorda con il fatto che lโaggettivo eklektรณs (โsceltoโ, โelettoโ), nel Nuovo Testamento รจ usato quindici volte per connotare i credenti in Gesรน Messia. La ekklฤsรญa (โChiesaโ) รจ infatti la comunitร degli โelettiโ, di coloro che sono โchiamati fuoriโ.
Forse dietro questa parabola รจ nascosto il tema della missione ai pagani, che a un certo punto interpella i primi cristiani. Una volta che nella comunitร di Matteo ci si รจ scontrati con lโostilitร di molti dei rabbini e dei capi religiosi, ecco che per annunciare che Gesรน รจ il Messia, per invitare alle nozze messianiche, ci si deve rivolgere ai gentili, ai non circoncisi. Paolo รจ uno dei rappresentanti di questa tensione tra rifiuto di parte di Israele e annuncio ai pagani. Cosรฌ scrive: ยซForse (gli israeliti) inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza รจ giunta ai pagani, per suscitare la loro gelosia. Se pertanto la loro caduta รจ stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza dei pagani, che cosa non sarร la loro partecipazione totale!ยป (Rm 11,11-12). La fede cristiana, che poteva rimanere un fenomeno isolato allโinterno del giudaismo, una delle tante sette religiose del tempo, sperimentando il rifiuto di alcuni, si รจ invece rivolta a tutti. ร il mistero della misericordia di Dio, che non si ferma davanti a nessun ostacolo. ยซNon voglio che ignoriate questo mistero, fratelli, perchรฉ non siate presuntuosi: lโindurimento di una parte di Israele รจ in atto fino a che saranno entrate tutte le genti. Allora tutto Israele sarร salvato. [โฆ] O profonditร della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!ยป (Rm 11,25.33).



