p. Lorenzo Montecalvo – Commento al #Vangelo del 27 Ottobre 2018

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ย Una volta un amico anziano mi disse: “Padre, il Signore mi fa vivere a lungo perchรฉ sono buono!”. Ed io: โ€œNon sei tu che sei buono, ma il Signore. Il Signore ti sta facendo vivere a lungo perchรฉ ancora non ti sei convertito. Il Signore รจ paziente con te!”.

La prima caratteristica dell’amore รจ la pazienza. Infatti San Paolo, nel descrivere l’amore, afferma: “L’amore รจ paziente”. Il Signore รจ veramente paziente e lento all’ira, come dice la Sacra Scrittura. Perรฒ, anche la pazienza di Dio non รจ infinita, ha un limite, come ci viene detto dal Vangelo. Dio รจ un eterno e perpetuo atto di amore. L’amore opera sempre. Non dice mai basta. L’amore non รจ sterile. Poichรฉ siamo immagine e somiglianza di Dio, Egli vuole che anche noi siamo un atto continuo di amore fecondo. Dio vuole che noi siamo produttivi. L’ozio รจ diabolico. Il parassita si comporta e vive da figlio del diavolo. Mio padre, che era contadino, quando vedeva che un albero che non portava frutto non esitava a tagliarlo. Come cristiani, siamo chiamati ad essere produttivi. In che cosa? Nel produrre opere di vita eterna.

Quali sono queste opere? Eccole: dare il pane agli affamati, andare incontro alle necessitร  dei poveri, visitare e confortare gli ammalati, dare ospitalitร  ai senza casa, perdonare di cuore le offese ricevute, non giudicare e non condannare. Se frequenti la chiesa e non ti attivi a fare le suddette opere di vita eterna, occupi inutilmente il banco della Chiesa. La fede senza le opere รจ morta. Senza la preghiera del cuore non si riceve la linfa dello Spirito Santo che ci dona la forza di operare il bene.

A volte mi si dice con orgoglio: “Padre, grazie a Dio non faccio niente di male”. Ed io: “E cosa fai di buono?”. Spesso alla mia domanda, si rimane in silenzio.
Non basta andare a messa per considerarsi un buon cristiano. Non basta recitare il rosario per considerarsi un buon cristiano. Se la preghiera non produce opere di vita eterna รจ perdita di tempo.

Amen. Alleluia.

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P. Lorenzo Montecalvoย  (Fonte)

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Lc 13, 1-9
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesรน il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesรน disse loro: ยซCredete che quei Galilei fossero piรน peccatori di tutti i Galilei, per aver subรฌto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollรฒ la torre di Sรฌloe e le uccise, credete che fossero piรน colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modoยป.
Diceva anche questa parabola: ยซUn tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovรฒ. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tร glialo dunque! Perchรฉ deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finchรฉ gli avrรฒ zappato attorno e avrรฒ messo il concime. Vedremo se porterร  frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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