Il vangelo di questโoggi comincia con sette nomi, nomi pagani, ebrei, nomi politici, nomi religiosi. Sono i grandi nomi che fanno la storia e che fanno combutta fra di loro al di lร del potere e della religione.
Il centro di questo brano cade su Giovanni. Che cosa cโentrerร col Natale e prima ancora con lโAvvento. La Parola di Dio cade su profeta Giovanni, lโultimo dei profeti.
Giovanni ha una missione che emerge attraverso due situazioni di luogo: il deserto e il fiume Giordano.
Il deserto richiama lโuscita di Israele dalla schiavitรน dallโEgitto, il Giordano richiama la terra promessa, ciรฒ che ancora non รจ dentro di noi. Lui รจ chiamato a portare la libertร , lโuscita dalla schiavitรน. Per questo chiede di preparare la via per entrare nella promessa Gesรน.
Su questo terreno โcadde la parola di Dioโ, come seme. In quel momento, in quella situazione, in quel luogo, in quella storia la Parola di Dio avvolge la storia dellโuomo. Cosa che ogni giorno ritorna a fare e a vivere. Lui, Parola di Avvento annuncia il nostro natale, la nostra nascita.
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Su Giovanni, non sui palazzi dei potenti, cadde la Parola. Su di lui, neanche sui sacerdoti. La Parola cade infatti, sempre nel deserto, quel luogo di silenzio, luogo del non disturbo, luogo dove si รจ fuori dai giochi di potere, luogo della povertร estrema, luogo dove camminare lasciando il mantello come Bartimeo, per uscire altrimenti siย muore: lรฌ non cโรจ nulla.
ร il luogo della prova dove emerge chi veramente Dio รจ e chi veramente รจ lโuomo. ร il luogo, in veritร , dove noi, se camminiamo, sperimentiamo i nostri limiti manifestando il bisogno di tutto. In questa realtร possiamo cogliere come noi possiamo vivere solo insieme con gli altri, in solidarietร . Se sei solo muori!
Il deserto รจ il luogo dove noi ci sentiamo nella prova e della tentazione. Proprio in questa realtร possiamo sperimentare lโattrazione della fedeltร , della Parola, del cammino, dellโacqua. Il deserto, ci testimonia Giovanni, รจ luogo fondamentale. Come il silenzio รจ il luogo della parola, il deserto รจ dove noi ci possiamo formare. Deserto significa abbandonare, luogo dove noi siamo chiamati ad abbandonare per poter proseguire, per andare avanti.
Siamo in Avvento, abbiamo iniziato un nuovo anno di Natale e lรฌ, sul Giordano, Giovanni parla del battesimo. Quella cosa che รจ di molti e di molte religioni. Il battesimo รจ immergersi nellโacqua dove ci rendiamo conto che immergersi vuol dire andare a fondo, coscienti del fatto che andare a fondo nellโacqua significa morire.
Il battesimo di conversione di cui ci parla Giovanni ci porta a cogliere il nostro limite, la nostra natura mortale. Questo evidenzia come noi siamo chiamati ad uscire dai deliri di onnipotenza: siamo limitati, siamo umani.
Riconoscere tutto questo nel battesimo significa anche riconoscere la chiamata ad uscire dallโacqua, altrimenti si muore. Il battesimo รจ dunque coscienza della morte e protesta allo stesso tempo contro la morte.
Nel battesimo, nella terra deserta che tocca lโacqua del fiume, veniamo, perchรฉ emerge il desiderio, a rinascere ad una vita nuova.
Il battesimo รจ via per esprimere la chiamata a camminare per evidenziare e incarnare il desiderio assoluto di vita che va oltre la morte. Questa รจ caratteristica della nostra indole che esprime il desiderio assoluto di vita che va oltre la morte. Questo รจ il nostro vero volto di umanitร che si incarna nel desiderio e nella speranza che vince la morte.
Lโuomo รจ desiderio di vita, รจ desiderio di infinito. Qualunque cosa noi abbiamo non ci basta, anche se molto di piรน di quello che i nostri padri hanno avuto. Non ci basta nulla di quello che abbiamo, semplicemente perchรฉ il desiderio รจ il sigillo di Dio che cโรจ in noi. Siamo a immagine di Dio perchรฉ aperti a questo desiderio di infinito che รจ pienezza di vita. Non importa se noi abbiamo tutto e riusciamo a realizzare tutto, non importa essere schiavi di questi nostri bisogni, รจ essenziale essere figli del desiderio sempre emerso, sempre vitale, mai raggiunto, mai posseduto.
ร bello il battesimo che viene incarnato in Giovanni, ultimo profeta, come apertura allโIncarnato, perchรฉ il desiderio รจ pienezza di vita. Questo evidenzia il limite di cui siamo coscienti e che noi abbiamo, accompagnato dal desiderio di andare oltre.
Il battesimo di Giovanni in questo Avvento del Veniente, รจ un cambiare direzione alla nostra vita. Non รจ scoprire cosa ci conviene quanto invece accogliere ciรฒ che รจ vita. Per questo non รจ importante che noi lottiamo contro il limite strutturale, contro la morte.
Cogliere questo significa non essere schiavi di ciรฒ che risulta, quanto invece accoglienza della conversione che รจ un โgirareโ, semplicemente perchรฉ siamo finalmente liberi di accorgerci che la nostra vita non รจ destinata lรฌ, non รจ lotta disperata, non รจ cosa per passioni tristi.
ร renderci conto che il peccato รจ non accettare il proprio limite, cioรจ lโessere creatura del Padre. Non accettare questo perchรฉ convinti che Dio sia il nostro concorrente, il nostro antagonista. Se Lui dunque ci attacca nel nostro limite, noi neghiamo il nostro limite e non accettiamo Lui. Se il nostro limite รจ invece luogo di comunione, di amore, di essere figli allora lo accettiamo. In fondo Lui ci annuncia, grazie a Giovanni, in questo tempo di Natale, che la conversione รจ guarire da quel fallimento che non รจ accettare ciรฒ che siamo, vale a dire figli e fratelli.
Il punto dโarrivo qual รจ? Ogni carne veda la salvezza di Dio. Il Natale รจ per ogni carne, per ogni uomo, cosรฌ comโรจ, nella sua fragilitร . La carne indica lโuomo in quanto bisogno e fragilitร . La salvezza รจ per lโuomo.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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