Signore, siamo perduti! Sembra essere diventato il nostro nome. Nome della gente ma nome anche dei discepoli del Signore. Non piรน discepoli ma perduti.
Lโeffetto della paura provocata, procurata e creata รจ chiarissimo. Siamo perduti significa che non cโรจ piรน niente da fare. Siamo perduti significa che abbiamo sperato invano e che la nostra fede รจ cosa inutile. Siamo perduti significa che non cโรจ piรน speranza. Quando non cโรจ piรน speranza la terra diventa desolata e una spelonca di ladri.
Sentirci perduti significa sentirci sotto la minaccia del non esserci, questa รจ la perdizione di ogni creatura e di ogni realtร creata. Non ci siamo, non esistiamo, non viviamo. Siamo perduti, non riusciamo piรน nemmeno a dormire, tanta รจ la paura che pervade la nostra esistenza. Anzi, perchรฉ questo non accada, non accada di non addormentarci, non ci corichiamo neppure piรน. Il progresso della luce ci abbaglia e ci toglie il sonno e siccome la luce sconfigge le tenebre noi usiamo questa luce artificiale per negare e scacciare la nostra paura. Paura che rimane fino a dire tutta la nostra paura: siamo perduti.
ร interessante notare come i discepoli hanno appena chiesto al Signore Gesรน: salvaci! Eppure non ci arrivano o non ci credono e cadono subito nel: siamo perduti!
Hanno invocato il nome del Signore Gesรน, che significa: Signore, salva! Lo hanno chiamato per due volte eppure quello in cui credono di piรน รจ la loro paura e, dunque, la loro convinzione di essere sempre sullโorlo del baratro, pronti a morire e a perdersi. La loro convinzione รจ anche la nostra. Abbiamo paura della vita e dunque di tutto quello che ci circonda e che incontriamo.
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Sulla barca della vita noi siamo con il Figlio di Dio. Lui รจ venuto a condividere il nostro sonno e dorme. Ci chiama, chiama noi affaticati ed oppressi, a condividere il suo riposo, il suo ristoro. Noi che siamo sempre sotto la spada di Damocle della morte siamo chiamati a condividere la sua vita.
Non รจ tanto questione che non ci crediamo, รจ questione piuttosto che la paura e la morte sono piรน forti in noi e da loro noi ci facciamo dirigere e comandare.
Eppure, a ben guardare, il luogo della perdizione, il luogo della nostra paura, il luogo della nostra morte รจ proprio il luogo dove ha senso parlare di salvezza, di vita e di riposo da risorti. Viene da pensare che, se ne abbiamo ancora desiderio, il luogo della nostra vita pieno di sfiducia e di presagi di morte, sia proprio il luogo dove il Signore Gesรน vuole venire.
Siamo sulla barca della vita che รจ sconvolta da un mare che la sommerge con le sue onde di terrore e di paura, questo รจ il vero problema non il terrorismo ben utilizzato da noi per avere licenza di fare e combinarne di ogni, e Lui dorme sulla nostra barca. ร con noi ed รจ con noi su questa barca sommersa dalle onde di una vita sconvolta e sconvolgente.
Gridiamo ancora dentro di noi oggi Signore salvaci! Gridiamolo con libertร sempre maggiore. Con libertร sempre meno provocata da paure vere o presunte. Dio salva, Gesรน sarร il suo nome, รจ con noi. A noi vedere oltre le apparenze delle nostre paure e scorgere Lui che, riposando sulla nostra barca su cui รจ salito, ci invita a non avere paura, Lui รจ con noi.
Perchรฉ avete paura, gente di poca fede? Non temete, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi.
AUTORE: p. Giovanni Nicoliย
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