ร bene cogliere, al centro del vangelo, la dinamica della incredulitร , dinamica che abita la nostra vita. Incredulitร che emerge in consonanza o dissonanza, secondo i momenti, con la libertร : cosa inedita, capace di stupire piรน di ogni possibilitร .
Ciรฒ che Giovanni ci mostra sempre รจ la valutazione della vita in termini di fede o di incredulitร da parte di noi che vediamo. Il dramma che emerge, nel vangelo di Giovanni, รจ il continuo incontro scontro tra la luce e la tenebra, tra la vita e la morte, tra la fede e lโincredulitร . ร la Parola che รจ luce, una luce che fa essere e vedere ciรฒ che esiste e che va conservata nel cuore perchรฉ diventi fede e vita.
Credere, cosรฌ come lo vediamo dalla Parola, รจ un atto di intelligenza che coglie ciรฒ che i semplici segni della vita significano.
Per questo siamo chiamati a capire in modo piรน vero la dinamica della incredulitร . Incredulitร che noi manifestiamo di fronte allโopera di Dio, perchรฉ troppo sublime per essere compresa. Ne consegue che la luce diventa cosa eccessiva per il nostro occhio debole. Per questo lโuomo non รจ che non voglia ciรฒ che รจ bene, ma non riesce a credere perchรฉ accecato da quella normalitร che normalmente รจ abbassamento di ogni bellezza dellโumanitร . Per questo lโuomo, continuamente alla ricerca della gloria che viene dagli uomini, non conosce quella bella e vera che viene da Dio.
Non possiamo cedere alla tentazione di non credere che siamo fatti per la luce della veritร , vale a dire che siamo fatti per vivere dellโamore che Dio รจ per noi.
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Una veritร che non si impone, un amore che va semplicemente accettato da chi lo conosce, necessariamente rifiutato da chi lo ignora. Chi ignora lโamore del Padre, non puรฒ riconoscere il Figlio. Questo ci porta a non riconoscere noi stessi come figli e a non riconoscere gli altri come fratelli.
Forse รจ tempo di accorgerci dellโincredibile, vale a dire che lโincredulitร รจ la vera causa della croce. ร sulla croce che Dio rivela il suo amore, amore incredibile, unico antidoto allโincredulitร . Cogliere questa dinamica ci porta a comprendere che il non credere produce il motivo ultimo per credere: la croce!
Questa รจ astuzia di Dio, che volge tutto al bene, anche la croce, anche il nostro male. Avviene che Lui si rivela, come il Signore che dirige la storia verso il bene desiderato, dalla croce!
Perchรฉ siamo invitati a credere in Gesรน? Per avere la vita!
Credere nel Figlio รจ la decisione che salva lโumanitร dellโuomo semplicemente perchรฉ lo rende ciรฒ che รจ: figlio di Dio! Quel Dio che ha fatto di tutto perchรฉ potessimo cogliere la chiamata ad essere condotti a credere nel suo amore, facendoci conoscere la veritร che ci fa liberi. Credere nel Figlio รจ vedere la luce della veritร nostra e di Dio: conoscerlo come Padre, noi come suoi figli e gli altri come fratelli. Il credere รจ legato alla luce perchรฉ fa conoscere la realtร .
Il problema della fede si pone davanti al mistero della croce chiedendo che tale fede sia semplicemente lโaccettazione di un Dio crocifisso. Ciรฒ che รจ debolezza e stupiditร per gli uomini, rivela la gloria di quel Dio che nessuno ha mai visto e che, allo stesso tempo, il Figlio ha rivelato.
La diffidenza che noi incontriamo รจ il peccato, vecchio come la menzogna che ci allontana da Dio, come giร avvenuto. ร lโincredulitร che sarร la causa della croce. Croce di dono e di amore che non condanna ma salva!
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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