p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 25 Settembre 2019

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La Parola seminata che muore, porta un frutto impensabile, un frutto che noi non sappiamo piรน da dove venga e dove ci porti. Lโ€™annuncio della Parola ha un potere che non รจ finalizzato al potere sullโ€™altro: รจ un potere che vivifica perchรฉ accetta di morire come seme di grano. รˆ un potere reale perchรฉ incontra lโ€™uomo, non accetta lo sfruttamento dellโ€™uomo. Lโ€™illusione che noi dobbiamo difendere i nostri interessi, come dicono gli Americani mentre si discute di salvare il mondo che sta morendo a causa dellโ€™inquinamento atmosferico, รจ appunto una illusione che porta morte senza fare germogliare nulla.

Lโ€™annuncio del vangelo รจ rifiuto del bastone per la propria sicurezza, รจ lasciare sacca, pane e denaro come cose che appesantiscono il cammino. Le due tuniche servono solo a creare un ulteriore bisogno di armadi che chiedono di servirli senza mai potere essere luogo di relazione coi fratelli. La povertร  e la gratuitร  รจ la potenza e la forza di guarire che Gesรน dona a noi suoi discepoli. Niente piรน!

Gesรน รจ seme che dorme e si risveglia sulla barca che tenta di attraversare il mare in tempesta. Lui รจ Seme capace di vincere il male che รจ malattia e morte. Lโ€™annuncio, il portare la Parola, va a toccare il cuore dellโ€™uomo che รจ la sfiducia di vivere e fiducia di dovere morire. Lui dorme e muore con noi e per noi, aprendo la via alla risurrezione.

Il nostro male di vivere che ci spinge a fidarci del potere delle cose che ci ingolfano lo stomaco della vita, รจ la vera malattia che ci mette nelle mani della morte perchรฉ di lei noi abbiamo paura. Il male del morire puรฒ essere vinto non dalle cose, ma dal toccare Lui fonte di vita. La morte non cโ€™รจ piรน come male e come paura, perchรฉ la morte, che รจ solitudine, รจ vinta dallโ€™essere presi da Lui e dal prenderci fra di noi come figli e come fratelli che ascoltano la Parola e dalla Parola si lasciano generare. Generati come fratelli possiamo cantare il canto di liberazione: non mi importa del bastone, non mi importa della sacca, chi se ne frega del denaro che non puรฒ dare vita. Non mi interessa il vestito: la bellezza รจ altro. Non mi serve piรน nemmeno il pane perchรฉ Lui incarnato nelle nostre relazioni evangelizzate รจ il Pane di vita che ci libera dalla sfiducia e ci salva dalla solitaria paura della morte.

Se il potere รจ dato alle cose allora noi figli siamo tutti dei Caino per salvare i nostri interessi che non sono relazione ma roba da mangiare. Gesรน si fa Pane perchรฉ non ci vuole mangiare ma perchรฉ si fa mangiare da noi. Noi siamo mandati ad evangelizzare, a portare la Buona Notizia, non accrescendo il potere della chiesa ma divenendo pane di vita per i fratelli che non sono piรน delle cose da mangiare per interesse: sono invece fratelli per cui diventare fiducia nella vita divenendo cibo gratuito per loro. รˆ il Pane e lโ€™essere pane che ci rende fratelli, non le cose, i muri, le ereditร . รˆ un Pane che trasforma il volto, che ci trasfigura come Gesรน, che ci cambia dentro, che ci rende gente di fiducia che non dipende piรน dalle cose e dalle realizzazioni e dai successi: tutto รจ vita, anche la morte, se noi siamo pane da condividere. Se noi non siamo di nessuno per sfiducia e non abbiamo relazioni positive con nessuno, noi siamo morti senza speranza di resurrezione e facciamo morire uccidendo la speranza nellโ€™uomo.

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Noi siamo mandati ad essere missione di vita. Noi pensiamo che le missioni militari per esportare democrazia e libertร , noi crediamo che le crociate servano a esportare fede, noi pensiamo di essere i civilizzatori del mondo perchรฉ colonizziamo con le nostre multinazionali: noi per gli salvare eserciti e i cosiddetti missionari e le nostre multinazionali distruggiamo il mondo e il prossimo. Quando non ci sarร  piรน niente da conquistare e da distruggere ci accorgeremo che avremo finito il mondo: moriremo asfissiati dallโ€™irrespirabilitร  dellโ€™aria. La nostra democrazia รจ andare verso lโ€™altro per mangiarlo, per ridurlo a sรฉ, in fin dei conti per distruggerlo, naturalmente a fin di bene!

Forse non ce ne accorgiamo ma il rischio รจ di passare la vita a mangiare quello che ci interessa e a vomitare quello che non ci va. Spesso i nostri rapporti sono tali: mangiamo lโ€™altro, mangiamo di lui quello che ci interessa, ci avviciniamo a lui per raccogliere frutta e mangiarla allโ€™ombra del suo albero, ce ne appropriamo scartando allo stesso tempo quello che non ci va. Ci diciamo che certe cose non le possiamo accogliere come giustificazione della nostra volontร  di potere sullโ€™altro e di avere in mano lui, in realtร  noi rifiutiamo la relazione con lโ€™altro perchรจ avvolti da un manto di paura mortifero che ci chiude alla vita e ci porta ad una morte che non รจ quella del seme sottoterra che porta frutto, รจ la morte per imbalsamazione del seme messo sotto vuoto: secca e non germoglia, non muore e non dona vita. Lo snaturiamo e lo rendiamo inservibile, immangiabile. Essere annunciatori con il potere del nulla รจ mettere al centro la relazione con lโ€™altro e la fiducia nella relazione, fiducia che non dipende dai successi. Questo รจ il senso della vita dellโ€™uomo e del mondo che รจ missionarietร  per testimoniare che o viviamo la fraternitร  oppure รจ impossibile vivere.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Li mandรฒ ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 1-6


In quel tempo, Gesรน convocรฒ i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demรฒni e di guarire le malattie. E li mandรฒ ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.

Disse loro: ยซNon prendete nulla per il viaggio, nรฉ bastone, nรฉ sacca, nรฉ pane, nรฉ denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete lร , e di lร  poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro cittร  e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loroยป.
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

Parola del Signore

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