Di tutto quello che avremo fatto, non rimarrร pietra su pietra. Nella mia vita ho dovuto seguire alcune costruzioni o ristrutturazioni o abbellimenti di ogni tipo: cose necessarie, ne sono convinto. Ma non ne rimarrร pietra su pietra. Se un parroco abbellisce la chiesa o costruisce lโoratorio o inventa qualche altra diavoleria, il temine non รจ casuale, noi lo ricordiamo e ci mettiamo anche una bella targa a ricordo. Ma tutto questo non ha la pietra angolare su cui poggia tutta la casa. La pietra angolare รจ ciรฒ di cui nessuno si ricorda. La pietra angolare รจ quello di cui nessuno si accorge. La pietra angolare non la si vede, ma guai se non ci fosse: tutto lโedificio ne sarebbe indebolito e, prima o poi, ne dovremmo subire le conseguenze. La pietra angolare รจ lโobolo della vedova, non le grandi offerte o gli abbellimenti di ogni genere messi in campo da chicchessia.
Solo lโobolo della vedova, che รจ Cristo pietra scartata dai costruttori, rimarrร , il resto verrร distrutto. ร la vedova che gettando i due spiccioli nel tesoro del tempio, getta nellโinutilitร di quel tesoro e nella ridda di quelle offerte appariscenti ma vuote di vita, lโobolo che รจ la pietra angolare del tempio vivo che siamo noi. ร lei che getta il seme della vita permettendo a Gesรน di divenire Parola fatta carne e dunque pietra angolare del nuovo tempio di Dio in mezzo a noi. ร seme gettato nel silenzio, in mezzo al rumore delle monete che contano e che, cadendo nel tesoro, fanno rumore. Sono due spiccioli, sono tutto quello che aveva per vivere. Sono, dunque, sale della terra, lievito che fa lievitare tutta la pasta, gesto che dona sapore alla vita, adorazione del Padre nel Figlio grazie allo Spirito Santo, in spirito e veritร . Non tempio di pietre belle, ma รจ pietra angolare che predice la venuta del Salvatore che morendo dona se stesso per la salvezza del mondo.
Quel tempio nel quale Gesรน si trova, non รจ roba antica: ha una cinquantina dโanni. ร stato iniziato da Erode nel 20 a.C. e sarร terminato nel 64 d.C. con tutte le sue decorazioni e abbellimenti. Sei anni dopo, nel 70 d. C., verrร distrutto dai romani. Se non ci accorgiamo, come non si sono accorti i contemporanei di Gesรน, che Gesรน รจ il nuovo tempio, continueremo a fare ciรฒ che non dobbiamo fare e ad essere ciรฒ che non dobbiamo essere. Lโunico nuovo tempio che vale la pena di far vivere รจ quello che splende grazie allโobolo della vedova, non quello delle belle pietre. Mi sa che tante opere religiose rischiano di essere una testimonianza della nostra mancanza di fede, piรน che manifestazione di fede. Fino a che tali templi non crolleranno, noi non diverremo discepoli del Signore, pietre vive strette attorno a Lui pietra angolare. Continuiamo ad ammirare tante belle opere dโarte frutto di vanitร e manifestazione della nostra pochezza di fede, rimanendo incapaci di scorgere ciรฒ che nasce nel nostro cuore e nel cuore del fratello grazie allโascolto nascosto e fedele della Parola.
Non รจ problema di fine imminente, รจ questione di ascolto della storia. Ascolto secondo la sapienza di Dio. La distruzione del tempio bello รจ prerogativa non della fine del mondo, quanto invece dellโinizio di un mondo nuovo, piรน vero. Le nostre chiese che si svuotano, i preti che non ci sono piรน, la chiesa che ha sempre meno potere, sono la realizzazione del fatto che del tempio bello costruito nei secoli non ne rimarrร pietra su pietra, grazie a Dio. Riusciamo ad ascoltare la sua voce che si manifesta in questa storia? Riusciamo a vedere la grazia della distruzione di tanta vanitร e potenza, cominciando a vedere la bellezza dellโobolo della vedova che cโรจ sempre stato in mezzo a noi e che ancora cโรจ in mezzo a noi? Riusciamo a vedere o a gustarlo e, soprattutto, a riconoscerlo come la vera pietra angolare, pietra che i costruttori hanno scartato? Non sappiamo che farcene dellโobolo della vedova, con tutti i bei donativi grossi, e inutili, che ci arrivano. Lโunica pietra che rimarrร e che sosterrร il nuovo tempio di Dio che siamo noi, sarร proprio lโobolo della vedova.
Ciรฒ che viene distrutto รจ lโinizio dei tempi nuovi se li sappiamo riconoscere e vivere con la sapienza di Dio Padre. Nella realtร attuale o ringraziamo il Signore che i templi che abbiamo sempre avuto, le sicurezze di un certo potere, รจ bene che cadano e siano distrutti, oppure continueremo a piangere sui bei tempi andati e sul fatto che dobbiamo trovare il modo per un colpo di coda, speriamo che arrivi qualcuno che ci faccia di nuovo recuperare quanto abbiamo perduto, ci diciamo.
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Il discepolo รจ chiamato invece a vivere di fede, cioรจ di vera umanitร , accogliendo con ringraziamento quanto sta avvenendo e cercando di scorgere la fede che serpeggia in mezzo a noi e fra di noi. Basta riforme che vogliono recuperare il terreno perduto: รจ un terreno inutile, da religione non da gente di fede. Aguzziamo la vista, chiediamo luce al Signore che viene come Luce del mondo, e chiediamo a Lui che ci faccia scorgere quei due spiccioli della vedova poverella che sono lโunica cosa che conta, perchรฉ vera pietra angolare della vera costruzione, non quella di pietra costruita da mani dโuomo ma quella spirituale donata a noi dal Padre. Solo questo ci deve interessare se non vogliamo rincorrere false chimere anzichรฉ vivere di fede.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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