p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 21 Novembre 2019

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Non so che pensare, di fronte allโ€™assurditร  e alla bellezza della famiglia. Marco e Luca dicono, riportando lo stesso episodio, che Gesรน era ritenuto pazzo. Matteo ci dice che i suoi, sua madre e i suoi fratelli, volevano parlare con Lui.

Tua madre e i tuoi fratelli, qualcuno dice a Gesรน, cercano di parlarti. Mia madre e i miei fratelli, dice Gesรน, sono miei, ma chi sono? Eccoli qui davanti a me, i miei fratelli e mia madre. Per bene cinque volte, in queste poche righe, ritorna questo ritornello. Ritornello che alla quinta volta aggiunge anche sorella.

Il Creatore ha fatto il creato in 5 giorni. Il sesto giorno ha creato lโ€™uomo o si รจ riposato? A volte mi pare che lโ€™uomo sia stato creato da Satana per distruggere il Creato, piรน che dal Padre. Cosa vediamo nelle nostre famiglie, se non divisione e distruzione? Due fidanzati, durante un corso, stavano seduti sul divano di casa nostra, lโ€™uno accanto allโ€™altro, ognuno col suo telefonino, senza mai parlarsi fra di loro. Cโ€™รจ solo da sperare che si mandassero messaggi fra di loro.

Sembra che non vi sia piรน spazio per lo sguardo, sembra che non vi sia piรน spazio per essere nรฉ madri nรฉ padri, tantomeno figli. Forse noi abbiamo paura degli extra comunitari perchรฉ loro hanno piรน vita, loro fanno figli che sono il futuro. Ma anche lรฌ, quanta violenza e quanta sopraffazione. รˆ ancora possibile la convivenza, รจ ancora possibile la famiglia?

Sentivo ieri sera un padre che diceva che lui educa i suoi figli ai valori della famiglia, della fede, della giusta relazione fra uomo e donna. Terminava il suo discorso dicendo che lui non ne vuole sapere dei gay ma preferirebbe che suo figlio fosse gay piuttosto che comunista.

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Dio ci invita ad essere sua famiglia, ad entrare nella dinamica della Trinitร , ma รจ ancora possibile? Noi siamo chiamati a fare parte della famiglia di Dio, della Trinitร . Siamo madre, sorelle e fratelli di Gesรน: questa รจ la sorpresa, questa รจ la chiamata. Ma abbiamo ancora cuore per accogliere una tale chiamata? Abbiamo ancora orecchie per udire questo dono?

Dice il salmo 133: โ€œEcco quanto รจ buono e quanto รจ soave che i fratelli vivano insieme! รˆ come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sullโ€™orlo della sua veste. รˆ come rugiada dellโ€™Ermon, che scende sui monti di Sionโ€.

Che bello, ma quanto vero? Bello, ma possibile? Impossibile agli uomini ma non a Dio. E come รจ possibile a Dio se in noi non cโ€™รจ spazio per questa possibilitร ?

Noi che non ci siamo cosรฌ simpatici dal ritenere che lo stare insieme sia una cosa bella, che possiamo fare? Questa รจ la volontร  del Padre, รจ una derivazione diretta della sua bontร , della sua bellezza, del suo stare insieme come Trinitร , del suo amore per noi che รจ riflesso dellโ€™amore della Trinitร  stessa.

A noi folla senza speranza Gesรน rivolge questo richiamo oggi, ci dona la chiamata ad essere non piรน folla ma famiglia, persone. A noi Lui si rivolge perchรฉ possiamo dichiararci con Lui, figli dello stesso Padre e mandati della stessa Parola. Ci chiama ad essere persone, a non rimanere piรน folla ma a diventare popolo, famiglia.

La folla รจ qualcosa di anonimo dietro la quale nasconderci. Ma la folla non puรฒ rimanere mare di neutralitร . La folla รจ il contrario del popolo, รจ il contrario della persona, รจ oceano dove possiamo non uscire con la propria responsabilitร . Noi folla siamo chiamati a fare un passo diventando persona, persona responsabile di ciรฒ che fa e dice. Rimanere folla รจ rimanere in quellโ€™anonimato dove possiamo gridare โ€œCrocifiggiloโ€; diventare persona significa scegliere se accoglierlo o se ucciderlo in noi oggi. Nei tanti piccoli che soffrono; di fronte ai tanti che muoiono di fame; di fronte alle violenze in famiglia; di fronte allo spirito omicida che ci pervade per mania di possesso; di fronte alla sarabanda di idee utili a non portarci a nulla.

A noi oggi, che viviamo questa realtร , Gesรน dice: โ€œChiunque fa la volontร  del Padre mio รจ per me fratello, sorella e madreโ€. Scegliamo, nelle piccole o grandi cose, scegliamo. E che il dono della vita ci accompagni in quel piccolo sorriso di quel bimbo amato e coccolato.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: ยซEcco mia madre e i miei fratelli!ยป

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12, 46-50
ย 
In quel tempo, mentre Gesรน parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
ย 
Qualcuno gli disse: ยซEcco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlartiยป.
ย 
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: ยซChi รจ mia madre e chi sono i miei fratelli?ยป. Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: ยซEcco mia madre e i miei fratelli! Perchรฉ chiunque fa la volontร  del Padre mio che รจ nei cieli, egli รจ per me fratello, sorella e madreยป.

Parola del Signore

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