ร importante, nella nostra realtร di vita, incontrare gente che sappia condividere il pane con i fratelli. Mosรจ fu uno che diede il pane ai suoi Giudei. Ma non basta questa dimensione. Questa dimensione non basta soprattutto quando sia chi compie il gesto, sia chi inneggia al gesto, lo fa per essere importante, creando notorietร e importanza, come Mosรจ.
La condivisione rimane rilevante ma ciรฒ che conta veramente non รจ fare questo. Mosรจ diede il pane disceso dal cielo, la manna, quando erano rimasti senza pane, ma non era ancora il pane vero. Come non รจ pane vero il pane che condivide il prete magari anche grazie allโeucaristia.
Chi fa la differenza vitale รจ โil Padre mio che vi dร il pane dal cieloโ, ci dice Gesรน nel vangelo di Giovanni.
Questo รจ vero semplicemente perchรฉ il pane di Dio โรจ colui che discende dal cielo e dร la vita al mondoโ.
Il pane di Dio ti mette in guardia dalla sazietร . Il pericolo che continuamente noi corriamo รจ quello di mettere Dio a servizio della sazietร , dimentichi del fatto che il pane di Dio ci ricorda il bene insostituibile della libertร .
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Il pane di Dio ti mette in guardia dalla sazietร . Mettere Dio a servizio della sazietร รจ un appiattimento del benessere, perchรจ fraintende il dono, cogliendolo come ben-avere!
ร ciรฒ che vivono anche coloro che hanno fatto esperienza del miracolo del pane moltiplicato. Sono talmente presi dal gusto che vanno a cercare Gesรน per un ben-essere che in realtร si presenta come un ben-avere.
Questo evidenzia il fatto che Gesรน sia cercato da questa insaziabile fame. Anche noi sembriamo sempre alla ricerca di una sazietร , sia in chiesa o fuori chiesa poco importa. Ciรฒ che ci spinge puรฒ essere la fame o la nostra preoccupazione di un cibo che non perisce. Qualcosa che dura per la vita eterna? Ciรฒ che fa pericolo รจ la dipendenza dalla sazietร . La sazietร รจ un pericolo perchรฉ, siccome ti senti a posto e hai risolto i tuoi problemi economici, ti fa dimenticare gli altri e Dio.
Il cibo, come qualsiasi altro bene, corre sempre il rischio, mai veduto come tale, dellโaccaparramento. Ciรฒ che eccede al mio bisogno di ogni giorno rischia sempre di deperire, come la manna accumulata. Sembra cosa buona ma presto o tardi mi porta ad una dipendenza che non รจ cosa sana e non fa emergere la bellezza del pane condiviso anzichรฉ accumulato. Naturalmente tutto questo รจ vissuto come cosa sana dalla dipendenza da un benessere sempre meno bene.
Sembra che uno dei problemi sia quello di avere la possibilitร di essere sazi. Lโessere sazi รจ un problema non perchรฉ risolve un nostro bisogno, quanto invece perchรฉ ci fa vivere una vita da smemorati, dimenticando Dio e quindi lโamore vissuto e donato allโeccesso. Proviamo a pensare quanto gioca nella nostra vita la necessitร che poniamo nelle nostre scelte quotidiane e quindi anche di fede, nel soddisfare fino allโesaurimento i nostri bisogni, alimentando sempre nuove richieste, che non guardano il bene della persona perchรฉ se guardassero a questo, il mercato come potrebbe sussistere?
Il pane buono รจ cosa buona ma ciรฒ che crea e fa crescere รจ il pane che non deperisce. Il pane di Dio evidenzia lโinsostituibilitร della libertร . Dio desidera che le persone imparino a vivere non dipendendo dai propri bisogni perchรฉ altrimenti non ci potrร essere libertร e giustizia ma neppure la capacitร di amare.
A volte la non fedeltร a questo ci porta a credere piรน ai giorni di schiavitรน, dove certe cose sono sicure, che non alla libertร .
Gesรน ci dice โIo sono il pane della vita; chi viene a me non avrร fame e chi crede in me non avrร sete, mai!โ.
Il Pane che ci viene donato, il pane del Signore, lโeucaristia, Gesรน cibo, ci ricorda il bene invendibile della libertร . Non ci chiede di piegarci, non ci chiede di perdere lโintelligenza, non impone in alcun modo un cuore che non batte piรน, non ci spinge a perdere la dignitร , ci chiama alla vita condivisa e mangiata.
Una vita che viene da un pane donato a noi per amore: Gesรน donato a noi ogni giorno, come via da percorrere per non negare la via ma per donarla in pienezza.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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