p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 15 Settembre 2019

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Questo capitolo di Luca descrive la nostra vita quotidiana che si gioca tra il nostro riconoscerci peccatori, bisognosi di salvezza, e il nostro crederci giusti, scribi e farisei. Cโ€™รจ della convenienza ad avvicinarci a Gesรน e a mangiare con Lui e questa convenienza fa andare fuori di testa i giusti della religione e della legge.

Nella nostra vita di tutti i giorni noi ci perdiamo e perdiamo la pecora che รจ essenziale alla nostra vita. La pecora perduta siamo noi e siamo noi quando perdiamo la nostra dimensione umana del nostro lavoro. Fare il pastore non รจ piรน vita ma รจ vendere la propria vita per non vivere, immolandola sullโ€™altare del profitto. Gesรน lascia il guadagno e viene alla ricerca della nostra umanitร  perduta nei meandri delle nostre economie dove sembra che la cosa piรน importante sia parlare del profitto. Ciรฒ che รจ peggio รจ che noi crediamo che questo sia il vero problema della nostra esistenza. Il profitto รจ un problema della nostra vita, come il lavoro, ma non รจ il problema, รจ un problema da affrontare e da vivere.

Avere la capacitร  di vedere la vita e lasciare ciรฒ che รจ sicuro per andare alla ricerca del senso della vita che abbiamo perduto, รจ quanto fa Cristo per noi ed รจ quanto noi siamo invitati a fare.

Cosรฌ la donna che si accorge di avere perso una delle dieci monete, si ferma, accende la luce, spazza la casa alla ricerca di ciรฒ che รจ andato perduto. La casa รจ il luogo della nostra vita famigliare. La casa dove noi perdiamo continuamente il senso del nostro vivere insieme, della nostra famigliaritร . La casa dove ciรฒ che importa รจ lโ€™amore, moneta perduta, abbiamo bisogno di ritornare a spazzarla. Senza pietas, senza amore, senza desiderio la casa diventa un inferno. Ciรฒ che รจ peggio รจ che ci lamentiamo di questo inferno ma non facciamo nulla per ritrovare il senso del nostro vivere insieme. Non cerchiamo, non accendiamo la luce per ritornare a vedere, non spazziamo la casa, magari con un bel rumba, per ritrovare quanto abbiamo perduto: il senso del nostro vivere comune. Lโ€™incomunicabilitร  รจ segno che abbiamo perso la dimensione relazionale della comunione: non lamentiamoci di questo, mettiamoci in cammino per cercare la moneta perduta e poterla ritrovare e potere ritornare a fare festa, perchรฉ ci siamo ritrovati.

Un pastore, un uomo che lavora; una donna di casa che vive in casa: siamo ognuno di noi con la nostra mascolinitร  e la nostra femminilitร . Non รจ roba da uomini e roba da donne, รจ roba da persona umana che รจ fatta a immagine di Dio che maschio e femmina li creรฒ. Questo Padre e questa Madre che trovano il loro apice nel Padre/Madre della terza parabola. In questa parabola Dio non lascia le novantanove, non va alla ricerca, non accende la lanterna e non spazza la casa. In questa parabola il Padre/Madre compie un gesto che li riassume tutti: sta in attesa, attesa che giunge al suo apice nel momento in cui in Lui/Lei scoppia la compassione.

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Lโ€™attesa รจ lasciare ciรฒ che รจ sicuro per cercare ciรฒ che รจ perduto; lโ€™attesa รจ guardare con occhi nuovi le problematiche della nostra esistenza; attesa รจ pulire ciรฒ che nasconde la moneta dellโ€™amore per riportarla alla luce; lโ€™attesa รจ prontezza a fare festa, รจ scatto di gioia appena scorgiamo che allโ€™orizzonte arriva lui, il peccatore, il perduto, lโ€™amore che era scomparso dalle nostre case, il senso di vita che sembra essere disperso sulle strade delle nostre corse quotidiane.

Cosรฌ il lavoro non รจ piรน un merito da brandire sotto gli occhi del Padre da parte del figlio maggiore: non รจ merito รจ semplicemente vita. Tuo fratello รจ tornato sano e salvo, dice il servo al figlio maggiore: chi se ne frega, รจ la sua risposta, รจ feccia, รจ ammasso di peccato, รจ spreco del guadagno, รจ vita vissuta con le prostitute con le quali ha sperperato tutto.

Tutto vero ad eccezione di una cosa: รจ tornato, รจ qui che mangia con me, vieni anche tu. No, mi rifiuto di sedermi a tavola con quella feccia. Ma io lo aspettavo, dice il Padre, e sono andato a cercarlo lasciando tutti i miei averi: problema tuo, risponde il maggiore, io non farรฒ mai festa per questo parricida. Ma io ho dato fondo a tutta la mia compassione per illuminare questa vicenda spazzando tutto ciรฒ che insudicia quanto avvenuto, per questo lโ€™ho ritrovato, per questo sono pieno di gioia, per questo ho ammazzato il vitello grasso per fare festa: Tu, dice il figlio maggiore, Padre e Madre di questo maledetto, accogli i peccatori e mangi con loro; รจ chiaro che non hai nulla a che fare con Dio.

Io sono col Padre/Madre, dice Gesรน, per questo accolgo pubblicani e peccatori che si avvicinano per ascoltarmi e per mangiare con me. Gesรน alza il tiro: nessun giusto puรฒ entrare nel Regno perchรฉ convinti della loro meritocrazia e incapaci di accogliere il dono della moneta di amore che รจ andata perduta. Noi non ne abbiamo bisogno, si dicono lโ€™un lโ€™altro. Della tua grazia, o Signore, noi non sappiamo che farcene. Ma chi te lโ€™ha fatto fare di andare in croce per amore? Noi ci salviamo da soli, non vedi quanto siamo bravi? Loro giudicano il Padre mentre i pubblicani e i peccatori si siedono a tavola col Figlio a mangiare ciรฒ che la Madre ha preparato per loro. Il maggiore non entra a fare festa e a mangiare il vitello grasso che รจ stato immolato per amor nostro.

Lui vuole una sola cosa: vivere con noi. Sa che siamo messi un poโ€™ male ma sa anche quanto รจ grande la sua compassione e la sua misericordia uterina e rigenerante. Noi peccatori non abbiamo nulla di giusto per questo Lui รจ il Misericordioso che ci ama con il lavoro di Padre e con lโ€™amore di Madre. Noi peccatori siamo invitati semplicemente a lasciarci abbracciare dalla sua compassione di amore.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Letture della
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Il Signore si penti del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Dal libro dell’Esรฒdo
Es 32,7-11.13-14

ย 
In quei giorni, il Signore disse a Mosรจ: ยซVaโ€™, scendi, perchรฉ il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra dโ€™Egitto, si รจ pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: โ€œEcco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra dโ€™Egittoโ€ยป.
ย 
Il Signore disse inoltre a Mosรจ: ยซHo osservato questo popolo: ecco, รจ un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farรฒ una grande nazioneยป.
ย 
Mosรจ allora supplicรฒ il Signore, suo Dio, e disse: ยซPerchรฉ, Signore, si accenderร  la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra dโ€™Egitto con grande forza e con mano potente? Ricรฒrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: โ€œRenderรฒ la vostra posteritร  numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darรฒ ai tuoi discendenti e la possederanno per sempreโ€ยป.
ย 
Il Signore si pentรฌ del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 50 (51)

R. Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.

Pietร  di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquitร .
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
ย 
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
ย 
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito รจ sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R.

Seconda Lettura

Cristo รจ venuto per salvare i peccatori.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 1,12-17

ย 
Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesรน Signore nostro, perchรฉ mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi รจ stata usata misericordia, perchรฉ agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e cosรฌ la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla caritร  che รจ in Cristo Gesรน.
ย 
Questa parola รจ degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesรน รจ venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perchรฉ Cristo Gesรน ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimitร , e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
ย 
Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

Vangelo

Ci sarร  gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 15, 1-32
ย 

In quel tempo, si avvicinavano a Gesรน tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
ย 
Ed egli disse loro questa parabola: ยซChi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchรฉ non la trova? Quando lโ€™ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: โ€œRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la mia pecora, quella che si era perdutaโ€. Io vi dico: cosรฌ vi sarร  gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, piรน che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
ย 
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finchรฉ non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: โ€œRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la moneta che avevo perdutoโ€. Cosรฌ, io vi dico, vi รจ gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converteยป.
ย 
Disse ancora: ยซUn uomo aveva due figli. Il piรน giovane dei due disse al padre: โ€œPadre, dammi la parte di patrimonio che mi spettaโ€. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio piรน giovane, raccolte tutte le sue cose, partรฌ per un paese lontano e lร  sperperรฒ il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciรฒ a trovarsi nel bisogno. Allora andรฒ a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandรฒ nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornรฒ in sรฉ e disse: โ€œQuanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariatiโ€. Si alzรฒ e tornรฒ da suo padre.
ย 
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettรฒ al collo e lo baciรฒ. Il figlio gli disse: โ€œPadre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlioโ€. Ma il padre disse ai servi: โ€œPresto, portate qui il vestito piรน bello e fateglielo indossare, mettetegli lโ€™anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchรฉ questo mio figlio era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโ€. E cominciarono a far festa.
ย 
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udรฌ la musica e le danze; chiamรฒ uno dei servi e gli domandรฒ che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: โ€œTuo fratello รจ qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchรฉ lo ha riavuto sano e salvoโ€. Egli si indignรฒ, e non voleva entrare. Suo padre allora uscรฌ a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: โ€œEcco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che รจ tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grassoโ€. Gli rispose il padre: โ€œFiglio, tu sei sempre con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโ€ยป.

Parola del Signore

Oppure forma breve: Lc 15,1-10

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