Il perdono รจ un atteggiamento essenziale della vita cristiana, รจ una concretizzazione della caritร cristiana: รจ un elemento essenziale del nostro vivere e della nostra convivenza. Allo stesso tempo รจ lโatteggiamento meno creduto, o meglio meno ritenuto possibile da vivere nel nostro quotidiano, il piรน deriso, il meno amato, non capito.
Il perdono non รจ dimenticare, non รจ chiedere riparazione per il danno subito, non รจ un far finta che non sia successo nulla. Perdono รจ, secondo il vangelo di oggi, condonare un debito qualsiasi esso sia. Non รจ questione di grandezza del debito e non รจ questione di quante volte questo debito viene contratto: il perdono non ha limiti di grandezza, di tempo e di frequenza. Il perdono รจ innanzitutto un dono di Dio: รจ lui che vuole amarci nel perdono. Il perdono che lui esprime per noi, lo ha espresso sulla Croce. In Cristo i nostri peccati sono giร tutti perdonati nel Cristo Crocifisso.
Il primo gesto che noi siamo chiamati a compiere รจ quello di accoglienza di questo perdono. Lโaccoglienza del perdono, che passa attraverso la richiesta di perdono, รจ un passo essenziale per poter vivere il nostro cristianesimo. Noi sappiamo che lo strumento principe per chiedere e ricevere il perdono รจ il sacramento della Riconciliazione, ma senzโaltro questo non รจ lโunico. La preghiera e la caritร , che copre una moltitudine di peccati, sono altri due strumenti per aprirci allโaccoglienza del perdono. Non sono strumenti per comprarci il perdono che cโรจ giร ed รจ gratis, sono strumenti per aprire il cuore al perdono.
Aprire il cuore al perdono significa riconoscerci bisognosi di perdono, significa avere un rapporto profondo col nostro io, un rapporto che ci permette di vedere le nostre mancanze, di verbalizzarle, di offrirle a Dio perchรฉ lui le purifichi. Chi si sente a posto non chiederร mai perdono. Chi si sente imperdonabile non chiederร mai perdono.
Avere un rapporto sereno con le nostre colpe ci permette di aprirci al perdono. Questo rapporto sereno non รจ una questione di condizionamento psicologico, ma nasce da una certezza: Dio mi ama e mi attende per abbracciarmi nellโabbraccio benedicente della sua misericordia. La cosa piรน grande che il Padre puรฒ sentire da noi รจ proprio questa: perdonami! Questo รจ il primo passo per potere imparare a perdonare. ร il primo passo, non รจ lโunico. Il servo perdonato, nella parabola, non sa perdonare a sua volta.
Noi che tante volte abbiamo ricevuto il perdono, altrettante volte non abbiamo saputo perdonare. Forse lโammettere questa nostra incapacitร a perdonare e chiedere perdono per questa nostra limitatezza รจ un altro elemento che ci puรฒ portare ancora piรน vicini al cuore di Dio, al suo perdono e a renderci capaci di perdono.
Rimane comunque essenziale che a noi il perdono interessi, interessi la nostra vita, sia ritenuto qualcosa di essenziale e non di marginale per la nostra esistenza.
Un altro passo essenziale, nel perdono, รจ imparare a perdonarci. Chi sa perdonarsi, chi sa accogliere il perdono di Dio accettando il suo essere peccatore bisognoso di perdono, puรฒ imparare a perdonare lโaltro. Il trattarmi con misericordia รจ via per poter trattare con misericordia lโaltro. Lo svalutarmi, lโirrigidirmi, il non amarmi, sono tutti atteggiamenti che mi portano a svalutare lโaltro, ad irrigidirmi con lui, a non amarlo, a non perdonarlo.
Perdono non รจ dimenticare un torto, non รจ neppure cancellare la lavagna, nรฉ tanto meno รจ ritornare al punto di partenza. Perdono รจ ripartire da un gradino piรน alto, il gradino della fiducia in Dio, in noi stessi e nellโaltro.
La giustizia del Figlio, non รจ quella che ristabilisce la paritร , secondo la regola: chi sbaglia paga. La giustizia del Figlio รจ la giustizia di chi ama che allโavversario deve la riconciliazione, al piccolo lโaccoglienza, allo smarrito la ricerca, al colpevole la correzione, al debitore il condono. Alla giustizia della legge che uccide, succede quella dello Spirito che dร vita.
Le colpe altrui sono per me occasione di perdonare come io sono perdonato: mi fanno figlio perfetto del Padre (5, 43-48).
Potremmo dire: Meno male che cโรจ il male! Il male che faccio, infatti, รจ lโoccasione che, facendomi sentire perdonato di piรน, mi farร amare di piรน il Signore! (Lc 7, 42ss); il male che subisco รจ, a sua volta, lโopportunitร di perdonare e amare di piรน i fratelli, diventando sempre piรน simile al Signore. Il male mio diventa perdono di Dio, quello dellโaltro perdono mio che mi fa come Dio! Il perdono non nega la realtร del male, lo suppone. Potremmo dire che un amore che non perdona, non รจ amore!
Chiediamo questโoggi al Signore la grazia di cominciare a mettere il naso dentro questo stanzino ben richiuso che รจ la stanza del perdono. Chiediamo di non avere paura e di cominciare a guardarci dentro.
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