Siamo alle solite: Gesรน fa il bene e ricompaiono le pietre. Non vogliono lapidarlo per quello che fa, gli dicono, ma per quello che dice. Ma se il suo dire e il suo fare sono la stessa cosa perchรฉ tra la Parola e il Bene, il Fare, non cโรจ di mezzo il mare. Chi vogliono togliere di mezzo รจ il suo fare e il suo dire, รจ il suo Essere e il suo Fare.
Gesรน, in questo capitolo si definisce la porta attraverso cui le pecore possono entrare e uscire dal recinto di bene e di vita. ย Lui รจ il Bel Pastore, ci dice andando avanti nel capitolo! Quel Bel che noi da sempre, un poโ malaticci di moralismo, abbiamo definito il Buon Pastore. Bello significa vero, autentico anche buono, uno che sa fare il proprio lavoro. Il Bel non รจ cosa di apparenza, come spesso lo รจ per noi, ma richiama qualcosa di piacevole, di bello appunto. ร importante vedere la bellezza e provare piacere per il bene incarnato. Questa bellezza che salverร il mondo evidenziando il vero piacere della vita.
Gesรน Porta e Bel Pastore รจ il bersaglio delle pietre che in questi capitoli sembrano continuamente saltare in mano a noi, novelli giudei, che dobbiamo annullare il bene dellโaltro. Le pietre che noi amiamo sono quelle che annullano la fraternitร in nome di cose che ci piacciono ma che, a ben guardare, sono cose di bassa lega. Come si fa a dare piรน importanza ad un pezzo di ereditร piuttosto che alla relazione coi fratelli. Come si fa a dare piรน importanza ai confini piuttosto che alla vita di coloro che condanniamo in mare come nei campi di sterminio libici. Come si fa a dare piรน importanza alla finanza piuttosto che al lavoro onesto delle persone. Come si fa? Eppure le pietre continuano a saltarci in mano.
Se uno รจ bianco, vestito bene, non sporco lo accogliamo. Un bimbo sporco e non ben vestito lo facciamo accompagnare fuori dal ristorante.
Gesรน ci dice che le sue opere sono la base della nostra fede che invece, proprio per quelle opere, nega una fede che non รจ a proprio servizio. Se il bene fatto รจ per noi bene, se รจ fatto per gli altri ci rimane il magone in gola.
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Gesรน dimora nel Padre e il Padre in Lui! Come si fa a credere a questo? Eppure, a ben vedere, uno sta di casa dove sta col cuore: abita dove ama e dove รจ amato. Padre e Figlio si amano reciprocamente, dimorano lโuno nellโaltro. Gesรน รจ la dimora di Dio, รจ il tempio di Dio, in mezzo agli uomini. Questo stare con diventa salvezza per gli uomini. Gesรน salva il mondo, gli uomini, in quanto Figlio condannato e ricercato continuamente dalle pietre. Lui condannato e ucciso dai fratelli, offre il suo amore che รจ lo stesso di quello del Padre.
La nostra tendenza a volerlo uccidere dando, per esempio, piรน importanza ad una statuetta del presepio che agli stranieri, non รจ fede in Dio, quel Dio che nel fratello si lascia uccidere e non rinuncia alla sua dimora tra di noi e non chiama le sue legioni di angeli a difenderlo. Quel Dio Figlio ucciso diventa sapienza e astuzia di Dio. Un Dio che non cerca i martiri e non fa il martire. Quel Dio che diventa salvezza nostra attraverso le pietre. Grazie allโinnalzamento sul lucerniere della croce illumina la nostra vita. Lโuccisione sua diventa dono supremo che il Figlio, Bel Pastore e Porta della Vita, fa di se stesso. Questa รจ la testimonianza di amore dove non cโรจ amore piรน grande di dare la vita per i propri fratelli.
Vince perchรฉ le tenebre non possono soffocare la Luce: afferrandola, infatti, ne sono sconfitte. Con lโuccisione della Luce non nasce un buco nero ma un Sole di giustizia che risorge a vita nuova donando risurrezione al nostro mondo di sfiduciati.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
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Cercavano di catturarlo,ma egli sfuggรฌ dalle loro mani.
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 10, 31-42
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesรน. Gesรน disse loro: ยซVi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre; per quale di esse volete lapidarmi?ยป. Gli risposero i Giudei: ยซNon ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perchรฉ tu, che sei uomo, ti fai Dioยป.
Disse loro Gesรน: ยซNon รจ forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dรจi”? Ora, se essa ha chiamato dรจi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non puรฒ essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perchรฉ ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perchรฉ sappiate e conosciate che il Padre รจ in me, e io nel Padreยป. Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggรฌ dalle loro mani.
Ritornรฒ quindi nuovamente al di lร del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: ยซGiovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era veroยป. E in quel luogo molti credettero in lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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