p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 1 Ottobre 2019

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โ€‹Il tema del cammino si evidenzia in modo chiaro in questo brano del vangelo, รจ un tema che introduce tutta la seconda parte del vangelo di Luca. Gesรน si mette in cammino verso Gerusalemme. Non fa una passeggiata. Termina il tempo della Parola annunciata che diventa cura e medicina per coloro che incontra ed inizia il cammino della Parola che diventa serva dellโ€™umanitร . Luca comincia a dipingere il volto di Gesรน per manifestarlo e presentarlo allโ€™umanitร . รˆ un volto che noi siamo chiamati a contemplare. Contemplare il volto di Cristo dipinto nelle icone o dipinto sulla faccia del fratello รจ azione mistica estremamente concreta e quotidiana: non รจ cosa da fuori di testa o da fuori del contesto, non รจ cosa campata per aria, รจ cosa di vita quotidiana che informa il nostro quotidiano.

Perchรฉ contemplare il volto di Cristo indurito per rendere reale la sua decisione ferma di andare a Gerusalemme? Perchรฉ contemplando il volto noi possiamo diventare volto. Guardandolo negli occhi possiamo intuire ciรฒ che passa in Lui e possiamo accogliere ciรฒ che vive facendolo diventare noi, roba nostra. Il suo volto รจ indurito e manifesta la sua ferma decisione di andare verso Gerusalemme.

Se avessimo il coraggio di guardarci negli occhi, se ci dessimo tempo per contemplare il volto dellโ€™altro, conosciuto o sconosciuto che sia poco importa, forse cominceremmo a comprendere qualcosa dellโ€™altro, cominceremmo a lasciarlo entrare in noi per quello che รจ. Le sue rughe, i suoi occhi, le sue vene, il modo di atteggiarsi ci direbbe tutto di lui e, se lo volessimo, potremmo scegliere di viverlo come vita.

Gesรน indurisce il suo volto, cosรฌ lo dipinge il pittore Luca, perchรฉ ci vuole del pelo per andare a Gerusalemme dove potrร  compiersi ciรฒ che i suoi nemici stanno giร  tentando di fare: dargli la morte. Ci vuole coraggio e una certa durezza di decisione per continuare a fare ciรฒ che ha annunciato con la Parola, vale a dire di servire lโ€™umanitร  fino a dare la vita per e con amore.

Ma Lui cammina deciso verso questa soluzione, verso questa meta, verso questo dono. La tentazione di lasciare perdere lโ€™ha giร  superata nelle tentazioni nel deserto. E i suoi discepoli? I suoi discepoli, come al solito, non hanno capito nulla. Non hanno contemplato il suo volto e non hanno capito ciรฒ che gli passava in cuore. Stanno camminando con Lui verso Gerusalemme ma sembrano orientati da tuttโ€™altra parte. Di fronte al rifiuto dei Samaritani di accogliere Gesรน dal volto indurito per la sua decisione di andare a Gerusalemme, loro vogliono vendicare lโ€™affronto con un fuoco che discenda dal cielo per distruggere coloro che non lโ€™hanno accolto. Non hanno capito nulla. E coloro che non hanno capito nulla non sono gli ultimi arrivati: sono Giacomo e Giovanni, due colonne della chiesa primitiva. Il non comprendere nulla fa pare della nostra tendenza a negare la nostra ignoranza, la nostra incapacitร  di contemplare il volto del Cristo e quello del fratello; รจ decisione a non lasciare che il nostro volto, che fa parte della decisione di vivere il servizio e la bellezza del dono, possa prendere i tratti duri del volto di Cristo. รˆ in fondo un accogliere lโ€™essere suoi discepoli col suo volto anzichรฉ col nostro che rifiuta di andare a Gerusalemme per servire.

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รˆ giร  un poโ€™ che i discepoli seguono il Signore, eppure non hanno ancora capito nulla. รˆ giร  un poโ€™ che noi seguiamo il Signore, eppure sembra che siamo sempre daccapo e che non abbiamo capito ancora nulla. Siamo ciechi che, in attesa di essere guariti dalla propria cecitร , continuano a camminare brancolando nel buio, non accettando di contemplare il volto del Padre nel Figlio e nei fratelli.

Dare la vita per i fratelli รจ la scelta di Gesรน rendendo duro il proprio volto, vale a dire deciso. Il volto dei discepoli, cioรจ il nostro, esprime ben altra durezza: amano, amiamo, Gesรน ma ignorano, ignoriamo, il suo volto, per questo preferiamo giocare agli incendiari sulla testa del prossimo. Siamo ancora senza Spirito, Fuoco di amore e non di divisione.

Guardare il volto di Gesรน indurito ci induce a contemplare la menzogna che ancora abita in noi, cosciente o incosciente che sia. Questa cattiva lettura del volto di Dio che noi diamo, ci porta a realizzare, oltre che a credere, un Dio che non ha nulla a che vedere col Padre incarnato nel Figlio in questa nostra realtร . Dio si fa vedere faccia a faccia a noi e con noi: lo vediamo? Lo capiamo? Lo leggiamo e lo sentiamo con libertร ? Solo cosรฌ possiamo fare diventare Lui Misericordioso la misericordia della nostra esistenza.

Camminiamo con Lui contemplando il suo volto oggi, camminiamo verso la ricerca del dono, di Gerusalemme. Ogni passo puรฒ diventare una pennellata del suo volto su di noi. Pennellate che diverranno annuncio incarnato di Lui misericordia. Se avremo questo coraggio forse qualche cosa ritorneremo a capire.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9, 51-56
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Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesรน prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandรฒ messaggeri davanti a sรฉ.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perchรฉ era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciรฒ, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: ยซSignore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?ยป. Si voltรฒ e li rimproverรฒ. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Parola del Signore

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