Gesรน ci ricorda che รจ tempo di passare allโaltra riva. Passare allโaltra riva significa lasciarne una per raggiungerne unโaltra. Non si lascia qualcosa a cui siamo legati, la riva dona sicurezza, a cuor leggero. Gesรน che ci ordina di passare allโaltra riva, ci invita e ci aiuta a fare il passo. A noi la decisione.
Quando decidiamo di fare il passo capita, spesso e volentieri che andiamo in crisi: la decisione presa sembra non essere piรน buona o, meglio, fa nascere in noi una serie di dubbi. Ma, soprattutto, sembra gettarci in una realtร di prostrazione da cui non riusciamo ad uscire. In questa situazione la tentazione รจ quella di cominciare a fare analisi su analisi, porci delle domande e cercare chissร che.
Questo รจ il tempo in cui siamo chiamati a stare fermi. Analizzare e prendere decisioni in questi momenti diventa un muoverci per paura e quando ci muoviamo per paura noi facciamo delle cose paurose, non sane per la nostra vita. Quando siamo tristi e desolati รจ bene restare fermi, continuare con la decisione presa che forse รจ il motivo della nostra tristezza. Ma non importa: stare fermi in questi casi รจ salutare. Come รจ salutare quando siamo in montagna e magari stiamo cadendo o ci prendono le vertigini o siamo invasi dalla nebbia, non fare delle grandi analisi della situazione quanto invece stare fermi soprattutto con la decisione presa magari di seguire un sentiero che solo intravediamo ma che รจ quello che giร avevamo decisione di seguire. come Gesรน che rende duro il suo volto per potere perseguire la decisione di andare a Gerusalemme.
Passiamo allโaltra riva e sul lago i discepoli solo vedono Gesรน e lo scambiano per un fantasma.
Mentre stanno realizzando la decisione di andare allโaltra riva si presentano a Gesรน due personaggi che incarnano quello che siamo anche noi. Uno รจ uno scriba, lโaltro un discepolo.
- Pubblicitร -
Lo scriba, lโanalizzatore della scrittura, colui che va a scuola di teologia, sceglie un maestro per imparare quello che deve imparare. Una volta imparato quello che vuole รจ diventare maestro a sua volta. Mette su bottega per conto suo e su quello ci campa. รจ il rischio che corriamo continuamente noi, cioรจ io, di volerci fare maestri magari con un bel sito o con un bel vangelo del giorno. Brutta roba volere diventare maestri, pur con tutte le belle intenzioni, perchรฉ non ti permette di giocarti nella vita ma ti spinge a giocare alla vita. Lo scriba appena prende la decisione di passare allโaltra riva, torna indietro, torna sul sicuro, torna dove il maestro aveva detto di passare allโaltra riva perchรฉ vuole esserlo lui a dirlo, senza mai dovere passare allโaltra riva. Lo scriba vuole imparare bene perchรฉ รจ interessato alla didattica. La risposta di Gesรน sembra fuori luogo ma in realtร รจ centrata: se vuoi essere mio discepolo ricordati che non puoi avere nulla per te, nessuna sicurezza, nessuna dottrina da insegnare: solo una vita da vivere.
Il discepolo non รจ interessato ad essere maestro, vuole essere discepolo che segue il Signore: lui cerca il Signore della sua vita. Cerca il Signore perchรฉ il Signore รจ la sua vita.
Lโinvito che possiamo cogliere da questo brano รจ invito a passare dallโessere scribi, dallโessere gente che vuole imparare per potere insegnare, di essere gente che vuole fare il mestiere, dallโessere gente che fa il prete o il religioso o il laico impegnato, allโessere persone che si lasciano trovare dal Maestro. Ciรฒ significa lasciare che la nostra vita lasci la riva, magari con timore e paura, magari con nostalgia, magari sentendo il richiamo della foresta, magari pensando alle cipolle dโEgitto che pur nella schiavitรน ci davano sicurezza, per cercare e vivere lโamore della propria vita. Senza cercare altro. Senza volere tornare a sistemare le cose, senza volere ritornare a seppellire il proprio padre che รจ appena morto perchรฉ รจ colui che muore appena lasci la riva. Le vecchie e false sicurezze non servono piรน: serve mantenere la decisione di navigare verso lโaltra riva, la riva della vita, pur con tutte le nostre paure e insicurezze.
Questo diventa un miracolo vero e vitale, il miracolo di avere trovato il Signore della vita e, soprattutto, il miracolo di decidere di vivere la relazione con il Signore della vita.
ร un passaggio che avviene quando i discepoli sono circondati da una gran folla, folla di pensieri, folla di sentimenti, folla di dubbi, folla di desolazione e di deserto. Non temere, non lasciarti cadere le braccia. ร il non temere di Dio a Maria di fronte alla chiamata ad essere madre; รจ il non temere di Gesรน a Pietro di fronte al suo tradimento e al suo essere invitato a divenire roccia della sua chiesa. ร il non tenere di Dio Padre ad ognuno di noi: io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.
Seguimi.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 18-22
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sรฉ, Gesรน ordinรฒ di passare allโaltra riva.
Allora uno scriba si avvicinรฒ e gli disse: ยซMaestro, ti seguirรฒ dovunque tu vadaยป. Gli rispose Gesรน: ยซLe volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dellโuomo non ha dove posare il capoยป.
E un altro dei suoi discepoli gli disse: ยซSignore, permettimi di andare prima a seppellire mio padreยป. Ma Gesรน gli rispose: ยซSeguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro mortiยป.
Parola del Signore.
