Un angelo apparve ai pastori e disse: โNon temete: ecco vi annuncio una grande gioia, che sarร di tutto il popolo: oggi, nella cittร di Davide, รจ nato per voi un Salvatore, che รจ Cristo Signoreโ.
Subito i pastori si dissero: โAndiamo dunque a Betlemme e vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscereโ. Andarono senza indugio e videro Maria e Giuseppe e il bambino adagiato nella mangiatoia.
Oggi vi annuncio una grande gioia. Vedere un bambino in fasce: che gioia! Il bambino in fasce รจ la mia gioia, รจ la gioia della mia vista, รจ la gioia della mia vita. Ed รจ da questa gioia che viene in dono la pace. Gesรน bambino รจ il Principe della pace il cui regno non avrร fine.
La gioia di un vedere semplice e nuovo allo stesso tempo. La gioia che nasce da uno sguardo piรน vero, non distratto. La gioia di un incontro non superficiale. La gioia di un vedere che non chiede apparenza ma sostanza.
La sostanza รจ questa: la gioia di guardare in volto un bambino. Questo vedere ci trasforma; questo vedere ci fa dimenticare tante preoccupazioni. Questo vedere รจ un imparare a contemplare il volto di Dio in questo bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. La capacitร di questa contemplazione รจ lโinizio della pace vera, quella che viene dal Principe della Pace, Gesรน Cristo Signore.
Quante volte la nostra preghiera anzichรฉ essere contemplazione รจ chiacchiera fastidiosa che risponde piรน ad un precetto piuttosto che a rispondere ad un gesto di amore.
Preghiera, atto di amore; preghiera sguardo di contemplazione. Rimanere a contemplare in volto di Dio in qualsiasi modo si riveli a noi. Questo dona pace.
Spesso mi sveglio con delle piccole inquietudini nel cuore. Iniziando a pregare, ad un certo punto sento il mio cuore quietarsi, senza volerlo e senza cercarlo, sento che cambia ritmo, prende il ritmo della pace, prende il ritmo di Gesรน Parola vivente. Quello รจ il momento in cui la Parola รจ pronta a risuonare dentro di me. ร il momento in cui Lei parla incontrando il mio animo. La Parola e il mio cuore cominciano un dialogo che non dipende piรน da me e che รจ frutto dellโincontro, della contemplazione. Guardando il volto di Gesรน Parola, rivedo il mio volto, quello vero, quello non disturbato, quello che maggiormente puรฒ essere riflesso della Luce che mi viene donata.
Ne consegue la nascita della Pace, quella vera, quella che comincia a fare correre le dita sulla tastiera del computer e che molte volte mi fa dire, quando la rileggo in compagnia, ma tutto questo da dove viene? Non mi sembra farina del mio sacco, per lo meno non tutta, per lo meno non sempre. La vita si rigenera senza alcuna esaltazione. La vita riprende a camminare accompagnata da un incontro che quasi รจ giร stato dimenticato ma che, allโoccasione, รจ pronto a ritornare a galla, a ritornare fuori con tutto il suo impeto vitale di pace.
Nella contemplazione del volto di Gesรน Bambino cโรจ il dono della pace. ร gioia vedere quel volto. Se in questo vedere cโรจ il meditare, tutto si unisce nellโamore. Un amore che tutto comprende e nulla rifiuta.
Non si tratta di pensare, il pensare in questi casi complica e ci porta a perdere la pace, ci porta a ricercare ciรฒ che divide.
Il meditare, il contemplare, il custodire come Maria, e non voglio pensare ancor di piรน come faceva Giuseppe, porta al dono della pace, porta gioia. Porta ad essere inseriti nelle dinamiche di ogni giorno navigando su di esse, non lasciandosi travolgere.
ร la contemplazione che ti dona gioia perchรฉ รจ acqua che disseta, non รจ un fiume che ti travolge e ti affoga.
Il desiderio di incontrare il Volto dei volti, custodendone i tratti, meditandone la pelle liscia e le rughe, diventa memoria per non perdere il sorriso consapevole. Preghiamo anche noi: โIl Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti conceda paceโ.
Contemplare in ogni momento quel volto del Principe della Pace che si rivela continuamente a noi: questa รจ la nostra salvezza, questa รจ la nostra quotidiana salvezza. Mai data una volta per tutte, ma continuamente reiterata.
Ascoltiamo lโannuncio e mettiamoci in cammino anche noi verso Betlemme: sapremo vedere un bambino che giace in una mangiatoia e Maria e Giuseppe intorno a Lui. E sul nostro volto nascerร un sorriso, e nel nostro cuore sboccerร la pace.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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