p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 6 Settembre 2020

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Guarire la comunicazione

Negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative per educare il nostro modo di comunicare soprattutto sui social. รˆ evidente infatti che la comunicazione digitale abbia fatto emergere uno dei lati piรน oscuri della nostra personalitร : la tendenza a condannare, il compiacimento nel giudizio spietato, il gusto nello spiare la caduta di qualunque altro essere umano. Questa urgenza di guarire la comunicazione si rivela ancora piรน necessaria quando assistiamo a veri e proprio atti di bullismo perpetrati da personalitร  del mondo politico, adolescenti in etร  adulta, che dovrebbero dare al contrario lโ€™esempio di un rispetto dellโ€™avversario, semplicemente in quanto persona, al di lร  della propaganda politica.

Questa comunicazione violenta sta lacerando sempre piรน il tessuto sociale, ci stiamo allontanando gli uni dagli altri. Il distanziamento sociale (non solo fisico) sta diventando lโ€™adeguata metafora del nostro tempo. Ogni evento non rappresenta lโ€™occasione per discutere e ritrovarsi, ma si trasforma sempre in un pretesto per avanzare le proprie ragioni, che per principio sono migliori delle idee degli altri. E molte volte, soprattutto nel dibattito politico, รจ evidente che quelle idee non sono espresse per convinzione, ma per convenienza.

Dal fratello alla comunitร 

Il testo del Vangelo di questa domenica ci invita invece a percorrere un cammino che va dal fratello alla comunitร . Siamo messi davanti alla possibilitร  di tracciare percorsi per superare i conflitti e ricostruire le relazioni. Innanzitutto Gesรน chiede di dare tempo allโ€™altro: il cammino di conversione non avviene immediatamente, occorre offrire delle occasioni e delle opportunitร . Al contrario, siamo portati spesso a giudizi temerari e definitivi in modo immediato. Gesรน invita invece a stabilire una progressione: cercare un incontro personale, chiedere lโ€™intervento di testimoni, appellarsi alla comunitร .

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Dalla comunitร  al fratello

Questo percorso dal fratello alla comunitร  ha poi la sua sorgente nella direzione inversa: i nostri rapporti di fratellanza sono fondati sul fatto di essere parte di una stessa comunitร , ovvero, per usare il termine presente in questo brano del vangelo, della stessa ekklesรฌa (lโ€™assemblea di coloro che sono chiamati insieme). Occorre partire da qui: siamo chiamati insieme da un Altro. Lโ€™iniziativa non รจ mai nostra: se siamo dentro la Chiesa รจ solo perchรฉ abbiamo risposto allโ€™invito che un Altro ci ha rivolto. Anche il termine latino communitas รจ fortemente evocativo: viene da cum โ€“ munus e indica coloro che portano insieme un dono, munus appunto, che perรฒ indica anche una responsabilitร . Il dono di stare insieme chiede di essere custodito, altrimenti si lacera. Il punto da cui partiamo incide sul tipo di relazioni che stabiliamo: possiamo vedere nellโ€™altro un lupo da cui difenderci (homo homini lupus) o possiamo trovare nellโ€™altro un fratello di cui prenderci cura (homo homini frater).

La forza della comunione

Gesรน ci invita anche a prendere consapevolezza della forza della comunitร . Al contrario del potere politico, che ordinariamente tende a dividere per dominare (divide et impera), nel Vangelo troviamo un invito a scoprire la forza della comunione. Due o tre persone indicano il principio della comunitร , รจ lโ€™inizio, il germe il seme che porta frutto. Non รจ semplicemente lโ€™unione che fa la forza e non รจ un endorsement per il populismo: duo o tre persone che chiedono insieme sono efficaci se prima di tutto si amano. รˆ lโ€™amore che rende incisiva la richiesta, non la massificazione. La comunitร  รจ il luogo della possibilitร  di volersi bene. Il singolo, da solo, non sa mai se sta amando o se invece crede di amare. Nella comunitร , le relazioni sono il banco di prova della nostra capacitร  di amare.

La responsabilitร  della comunitร 

รˆ interessante che mentre due capitoli prima, precisamente nel capitolo 16, Gesรน abbia affidato solo a Pietro, come punto di riferimento della comunitร , il potere di legare e di sciogliere, cioรจ di ammettere o di escludere dalla comunitร , qui la responsabilitร  sia estesa allโ€™intera comunitร . I due testi si completano e si integrano: Pietro agisce a nome della comunitร , la comunitร  di esprime per mezzo di Pietro. Lโ€™intera comunitร  deve sentirsi responsabile della sorte del fratello che viene escluso o accolto. Il destino del fratello, chiunque sia, ci riguarda tutti.

Leggersi dentro

  • Tendi facilmente a giudicare gli altri o sai prenderti tempo?
  • Sei capace di costruire comunione o tendi a creare divisione?

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P. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesรน (Societas Iesu)Fonte


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