Guarire la comunicazione
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative per educare il nostro modo di comunicare soprattutto sui social. ร evidente infatti che la comunicazione digitale abbia fatto emergere uno dei lati piรน oscuri della nostra personalitร : la tendenza a condannare, il compiacimento nel giudizio spietato, il gusto nello spiare la caduta di qualunque altro essere umano. Questa urgenza di guarire la comunicazione si rivela ancora piรน necessaria quando assistiamo a veri e proprio atti di bullismo perpetrati da personalitร del mondo politico, adolescenti in etร adulta, che dovrebbero dare al contrario lโesempio di un rispetto dellโavversario, semplicemente in quanto persona, al di lร della propaganda politica.
Questa comunicazione violenta sta lacerando sempre piรน il tessuto sociale, ci stiamo allontanando gli uni dagli altri. Il distanziamento sociale (non solo fisico) sta diventando lโadeguata metafora del nostro tempo. Ogni evento non rappresenta lโoccasione per discutere e ritrovarsi, ma si trasforma sempre in un pretesto per avanzare le proprie ragioni, che per principio sono migliori delle idee degli altri. E molte volte, soprattutto nel dibattito politico, รจ evidente che quelle idee non sono espresse per convinzione, ma per convenienza.
Dal fratello alla comunitร
Il testo del Vangelo di questa domenica ci invita invece a percorrere un cammino che va dal fratello alla comunitร . Siamo messi davanti alla possibilitร di tracciare percorsi per superare i conflitti e ricostruire le relazioni. Innanzitutto Gesรน chiede di dare tempo allโaltro: il cammino di conversione non avviene immediatamente, occorre offrire delle occasioni e delle opportunitร . Al contrario, siamo portati spesso a giudizi temerari e definitivi in modo immediato. Gesรน invita invece a stabilire una progressione: cercare un incontro personale, chiedere lโintervento di testimoni, appellarsi alla comunitร .
- Pubblicitร -
Dalla comunitร al fratello
Questo percorso dal fratello alla comunitร ha poi la sua sorgente nella direzione inversa: i nostri rapporti di fratellanza sono fondati sul fatto di essere parte di una stessa comunitร , ovvero, per usare il termine presente in questo brano del vangelo, della stessa ekklesรฌa (lโassemblea di coloro che sono chiamati insieme). Occorre partire da qui: siamo chiamati insieme da un Altro. Lโiniziativa non รจ mai nostra: se siamo dentro la Chiesa รจ solo perchรฉ abbiamo risposto allโinvito che un Altro ci ha rivolto. Anche il termine latino communitas รจ fortemente evocativo: viene da cum โ munus e indica coloro che portano insieme un dono, munus appunto, che perรฒ indica anche una responsabilitร . Il dono di stare insieme chiede di essere custodito, altrimenti si lacera. Il punto da cui partiamo incide sul tipo di relazioni che stabiliamo: possiamo vedere nellโaltro un lupo da cui difenderci (homo homini lupus) o possiamo trovare nellโaltro un fratello di cui prenderci cura (homo homini frater).
La forza della comunione
Gesรน ci invita anche a prendere consapevolezza della forza della comunitร . Al contrario del potere politico, che ordinariamente tende a dividere per dominare (divide et impera), nel Vangelo troviamo un invito a scoprire la forza della comunione. Due o tre persone indicano il principio della comunitร , รจ lโinizio, il germe il seme che porta frutto. Non รจ semplicemente lโunione che fa la forza e non รจ un endorsement per il populismo: duo o tre persone che chiedono insieme sono efficaci se prima di tutto si amano. ร lโamore che rende incisiva la richiesta, non la massificazione. La comunitร รจ il luogo della possibilitร di volersi bene. Il singolo, da solo, non sa mai se sta amando o se invece crede di amare. Nella comunitร , le relazioni sono il banco di prova della nostra capacitร di amare.
La responsabilitร della comunitร
ร interessante che mentre due capitoli prima, precisamente nel capitolo 16, Gesรน abbia affidato solo a Pietro, come punto di riferimento della comunitร , il potere di legare e di sciogliere, cioรจ di ammettere o di escludere dalla comunitร , qui la responsabilitร sia estesa allโintera comunitร . I due testi si completano e si integrano: Pietro agisce a nome della comunitร , la comunitร di esprime per mezzo di Pietro. Lโintera comunitร deve sentirsi responsabile della sorte del fratello che viene escluso o accolto. Il destino del fratello, chiunque sia, ci riguarda tutti.
Leggersi dentro
- Tendi facilmente a giudicare gli altri o sai prenderti tempo?
- Sei capace di costruire comunione o tendi a creare divisione?
ย

Compagnia di Gesรน (Societas Iesu) – Fonte
