Lo specchio interiore
Nella nostra casa interiore si trova uno specchio, al quale chiediamo conferma della nostra bellezza o che rifuggiamo per non vedere la veritร di noi stessi. ร lo specchio di cui simbolicamente parla anche la favola di Biancaneve, lo specchio a cui la strega si rivolge fin quando ottiene la risposta che vuole, ma pronta a distruggerlo quando le rivela come stanno veramente le cose.
In realtร gli specchi si trovano anche fuori di noi e difficilmente possiamo eliminarli: sono gli altri, che, spesso senza volerlo, solo passandoci accanto o incrociando malauguratamente la nostra vita, ci svelano a noi stessi. Ce ne accorgiamo quando qualcosa ci infastidisce nellโaltro, quando non lo sopportiamo o quando addirittura vorremmo sopprimerlo. ร proprio allora che dobbiamo chiederci che cosa non accettiamo in noi stessi: il fastidio che percepiamo, infatti, o รจ dovuto al fatto che quella persona mi somiglia e mi ricorda qualcosa che in me non voglio vedere o, forse, la persona ha qualcosa che io non ho e che invece vorrei possedere. Insomma, il fastidio che provo dice sempre qualcosa di me. Quello che stiamo consegnando agli altri, in realtร ci appartiene!
La paura dellโimperfezione
Nella parabola lucana il fariseo consegna al pubblicano il disprezzo per quellโimperfezione che non vuole vedere in se stesso. Il fariseo ha paura della sua imperfezione. Sa che puรฒ sbagliare, sa che in fondo รจ come il pubblicano, ma si sforza di coprire quellโimmagine di fragilitร che non sopporta in se stesso. Riversando sullโaltro il suo disprezzo per lโimperfezione, il fariseo si illude di allontanare da sรฉ quella minaccia.
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La preghiera ci svela
Il fariseo e il pubblicano salgono entrambi al Tempio per pregare. La preghiera รจ per entrambi il momento del dialogo interiore, in cui perรฒ vengono fuori per quello che sono. La preghiera infatti ci rivela. Il modo in cui preghiamo dice molto di noi. Il Fariseo prega stando ยซdavanti a sรฉยป: solo apparentemente si mette alla presenza di Dio, in realtร usa la preghiera come lo specchio delle sue conferme, si parla addosso. Se osserviamo il modo in cui il Fariseo prega, scopriamo che usa sempre il pronome Io: รจ lui stesso il protagonista della sua preghiera, non cโรจ spazio per Dio.
La ricerca di conferme
Nello specchio della preghiera, il Fariseo cerca di far emergere i suoi aspetti positivi, accentuandoli fino allโestremo. Dice infatti che digiuna due volte alla settimana, ma Lv 16 prevedeva il digiuno solo nel giorno dellโespiazione, una volta lโanno. Dice inoltre che paga la decima su tutto, sebbene fosse necessario pagare la decima solo su quello che veniva venduto. Questa esagerazione mette in evidenza la diffidenza e la visione negativa che il Fariseo ha di tutti gli altri: digiuna e paga la decima su tutto, in modo da sopperire e riparare alle mancanze di tutti gli altri! Tutti gli altri, di cui il Pubblicano diventa lโemblema, sono peccatori, adulteri, ladriโฆsolo lui รจ buono! Quando nel nostro modo di pensare, o addirittura di pregare, ritroviamo questa assolutizzazione, vuol dire che sicuramente cโรจ qualcosa che non funziona: il nostro modo di guardare la realtร non รจ sano!
Quando poi ti sforzi di convincerti di essere giusto e perfetto, probabilmente stai anche alimentando unโimmagine di Dio distorta: Dio diventa il giudice dal quale essere assolto, dimostrando la propria innocenza!
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Togliersi la maschera
Al contrario il Pubblicano prega rimanendo a distanza, riconosce cioรจ di stare davanti a qualcuno: nella sua preghiera il pronome che prevale รจ il Tu. La distanza dice che cโรจ la percezione di qualcuno che mi sta davanti. In quella distanza, il Pubblicano sente di essere nudo, si vergogna, non alza lo sguardo. Sente tutta la sua imperfezione. Del resto, รจ un pubblico peccatore, lo sanno tutti, quindi non avrebbe modo di nascondersi. Ma, proprio questa evidenza diventa per lui la via della salvezza. Si lascia vedere per quello che รจ, non si copre, non indossa maschere. Non solo si lascia vedere, ma la cosa piรน importante รจ che lui stesso si vede per quello che รจ. Ecco perchรฉ alla fine il Pubblicano รจ giustificato e il Fariseo no: il Pubblicano รจ riconciliato con se stesso, perchรฉ ha accettato di guardarsi per come รจ, il Fariseo non รจ riconciliato con se stesso, perchรฉ continua a indossare maschere e a non riconoscersi per quello che รจ.
Leggersi dentro
โ Cosa ti infastidisce di piรน negli altri?
โ Chi รจ il vero protagonista della tua preghiera?
Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I. – Fonte
