p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 25 Luglio 2021

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La fame immagine del desiderio

Nel contesto culturale di abbondanza e di spreco nel quale viviamo facciamo fatica a capire cosa sia la fame. La fame lโ€™hanno sperimentata i nostri genitori o i nostri nonni soprattutto dopo la guerra, ma la sperimenta ancora una larga parte della popolazione mondiale, visto che le risorse della terra sono concentrate nelle mani di una piccola minoranza. Questa condizione di sazietร  ci impedisce paradossalmente di comprendere fino in fondo alcune pagine della Scrittura. Nella Bibbia infatti la sete e la fame sono spesso utilizzate come segno del desiderio, sono infatti lโ€™occasione in cui sperimentiamo che ci manca ciรฒ che รจ essenziale per vivere.

Le risposte alla nostra fame

La fame ci ricorda infatti che non siamo autosufficienti, abbiamo bisogno della realtร  esterna per poter sopravvivere. Mangiare significa infatti introdurre dentro di noi qualcosa che non ci appartiene. Questo cibo puรฒ essere ricevuto come dono o comprato o persino rubato: il modo in cui rispondiamo alla nostra fame dice anche il rapporto che abbiamo con il mondo. Abbiamo fame di affetto, di riconoscimento, abbiamo fame di giustizia, abbiamo fame di relazioniโ€ฆma come rispondiamo a questa fame? Quali sono le strade che scegliamo per rispondere a questa mancanza che inevitabilmente ci abita?

La vera risposta al desiderio

Il Vangelo di Giovanni รจ fin dallโ€™inizio unโ€™educazione del desiderio: che cercate? chiede Gesรน ai discepoli di Giovanni Battista che lo seguono. Da quel momento, il Vangelo mostra come il maestro prende sul serio il desiderio del discepolo, quel desiderio ancora confuso e inespresso, e accompagna il discepolo di ogni tempo a comprendere che solo lui, Gesรน, รจ la risposta vera e piena al nostro desiderio piรน profondo. รˆ Gesรน il pane vero che nutre la nostra anima.

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La vera risposta alla fame di ogni uomo

Non a caso il capitolo 6 del Vangelo di Giovanni, da cui sono tratti i versetti di questa domenica, รจ introdotto da un riferimento alla Pasqua (dei Giudei) ormai vicina: portando a compimento il senso della pasqua ebraica, Gesรน dona se stesso come cibo per lโ€™umanitร . Gesรน non dร  semplicemente un pane che sfama il bisogno temporaneo dellโ€™uomo, ma dร  se stesso affinchรฉ egli possa essere la risposta eterna alla fame di ogni uomo.

Il dono o la relazione?

I discepoli di ogni tempo fanno fatica a capire come Gesรน possa costituire questa risposta fondamentale al proprio desiderio. Ci troviamo infatti davanti a un momento dellโ€™itinerario di Gesรน segnato dalla crisi e dallโ€™incomprensione: i segni vengono interpretati erroneamente. Il brano di questa domenica traduce plasticamente questa crisi, attraverso unโ€™inclusione, un inciso posto allโ€™inizio e alla fine, che mette in evidenza una differenza sostanziale: allโ€™inizio Gesรน sale su un monte con i suoi discepoli, alla fine ritroveremo Gesรน su un monte tutto solo. La gente, persino i discepoli piรน stretti, alla fin fine, cercano il pane, non Gesรน, si concentrano sul dono non sul donatore. A noi interessa ciรฒ che Dio puรฒ fare per noi o la relazione con lui? Ci interessa risolvere i nostri problemi o attraversare i problemi rimanendo stretti a Gesรน?

Tra buon senso e crudo realismo

I discepoli hanno ascoltato le parole del maestro, hanno visto molti segni, eppure non credono ancora che Gesรน possa effettivamente intervenire nella storia dellโ€™umanitร . Gesรน li mette alla prova per far emergere i loro criteri. Filippo rappresenta qui la voce del buon senso. Egli guarda alla realtร , la analizza numericamente, e conclude che il problema non puรฒ essere risolto. Anche Andrea si arrende davanti alla spietatezza della realtร : cโ€™รจ una sproporzione tra il problema e le risorse a disposizione. In questi discepoli possiamo rivedere la nostra fiducia nelle risorse puramente umane: Gesรน รจ con noi, lo abbiamo ascoltato, abbiamo vissuto con lui, abbiamo sperimentato la sua presenza, ma ancora non crediamo veramente che egli possa agire e trasformare la nostra vita. Gesรน resta ancora una presenza irrilevante. รˆ un profeta, come dirร  alla fine la folla, un bravo maestro, ma i problemi della vita sono unโ€™altra cosa e dobbiamo pensare noi come risolverli.

Non manco di nulla

Filippo e Andrea non si rendono ancora conto di quello che hanno a disposizione. Siamo nel capitolo 6 di Giovanni, ma se guardiamo ai capitoli precedenti, dovremmo ricordarci di quel numero 6 che rappresenta lโ€™imperfezione portata a compimento da Gesรน: cโ€™erano 6 giare a Cana e Gesรน sarร  sulla croce la settima giara da cui scaturirร  sangue e acqua, la Samaritana aveva avuto sei uomini, ma solo il settimo, Gesรน, รจ lo sposo vero. Forse รจ solo una suggestione, ma i discepoli non si sono accorti di avere a disposizione 7 elementi (5 pani e 2 pesci). Hanno la pienezza, ma non se ne rendono conto. Quando siamo con Gesรน non abbiamo da temere, perchรฉ non ci manca nulla!

Quando siamo con lui infatti il deserto fiorisce: cโ€™era molta erba in quel luogo. Anche Israele aveva ricevuto il dono della manna, mentre si trovava perรฒ ancora nel deserto. Ora Gesรน rende verdeggianti i luoghi che attraversiamo con lui, persino quei luoghi in cui sperimentiamo la fame.

Entrare nella logica del dono

In questo brano Gesรน non moltiplica e non divide i pani e i pesci, semplicemente li dona. Forse questo cambiamento dei verbi ci invita anche a entrare in una modalitร  diversa di affrontare la vita: si tratta di uscire da un criterio quantitativo, un criterio economico, ed entrare in una logica della donazione. Noi siamo sempre preoccupati di prendere o di distribuire, qui si tratta semplicemente di donare. รˆ unโ€™immagine della nostra vita: siamo spesso portati a capire come distribuire il nostro affetto, dove possiamo guadagnare di piรน o dove ci conviene investire. Gesรน ci invita a entrare in una logica che metta da parte il calcolo e si preoccupi solo di donare.

รˆ cosรฌ che si sperimenta una sovrabbondanza: lโ€™amore non si esaurisce, ma genera amore. Avanzano dodici ceste: chissร , forse una per ogni discepolo, affinchรฉ possano ricordarsi almeno per un poโ€™ quello che hanno sperimentato. Eppure, come dicevamo allโ€™inizio, Gesรน si ritrova da solo, incompreso. Il suo messaggio non รจ passato. E forse anche noi siamo tra quei discepoli che ancora non lo hanno capito, forse piรน interessati a risolvere i propri problemi che a crescere nella relazione con lui.

Leggersi dentro

  • Di cosa hai fame in questo tempo della tua vita?
  • Quali sono i doni che Dio ti ha dato e che puoi mettere a disposizione del suo Regno?

P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte


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