p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 16 Novembre 2025

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Che vuoi che sia!

Sebbene sia stato un gesto certamente eroico, lโ€™immagine dellโ€™orchestra del Titanic che suonรฒ fino alla fine, mentre il transatlantico si inabissava, resta unโ€™emblematica immagine di un mondo che non vuole vedere quello che sta avvenendo. Succede infatti che nei tempi di crisi siamo maggiormente indotti a cercare situazioni che ci possano distrarre. Si tratta di un meccanismo di difesa che automaticamente mettiamo in atto, ma che nello stesso tempo rischia di impedire che ci attiviamo per trovare delle risorse adeguate che potrebbero aiutarci ad affrontare la crisi.

Alcuni esperti sostengono che la musica dellโ€™orchestra del Titanic avrebbe creato tra i passeggeri un clima di sicurezza tale da rallentare le procedure per mettersi in salvo. In ogni epoca di crisi siamo piรน inclini ad ascoltare una musica piacevole piuttosto che prendere atto di quello che sta avvenendo. Anzi, in ogni tempo di crisi ci sarร  chi metterร  in scena spettacoli allettanti per impedire che vengano identificati i responsabili del naufragio.

Accade altrettanto anche nelle crisi personali e relazionali, quando siamo tentati di portare la nostra attenzione su altro pur di non prendere consapevolezza di quello che sta avvenendo: รจ una reazione che ci permette di evitare la sofferenza del momento, ma che non risolve il problema, anzi, molte volte, lo complica e lo aggrava.

Aprire gli occhi

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Anche nel testo del Vangelo di Luca di questa domenica, che ci porta allโ€™interno del discorso escatologico, cioรจ del discorso sui momenti finali, quelli appunto della crisi, troviamo i discepoli che sono rapiti, e distratti, dallโ€™ammirazione per le belle pietre del Tempio. Al contrario, Gesรน vorrebbe aiutarli a diventare consapevoli del loro tempo. Li invita a guardare i segni dei tempi che segnalano lโ€™evolversi degli eventi e preannunciano la fine.

Si salvi chi puรฒ

Il tempo della crisi รจ un tempo apocalittico, cioรจ, come dice la parola, rivelativo. Nella crisi siamo scoperti, messi a nudo. Ciascuno viene fuori per quello che รจ. I discepoli, per esempio, si scoprono paurosi ed egoisti: chiedono a Gesรน quando sarร  la fine e, soprattutto, come possono capire quando รจ il momento di tagliare la corda: ยซquale sarร  il segno?ยป (Lc 21,7). Nel tempo della crisi, molti, come i discepoli, penseranno prima di tutto a se stessi. Nelle situazioni difficili, le persone dimenticano il bene comune e cominciano a calcolare come salvaguardare i propri interessi. Ecco perchรฉ, nei periodi di crisi, รจ difficile trovare una politica che si preoccupi del bene comune. 

Lโ€™immagine spietata dei discepoli che emerge da questi versetti contrasta con quella della vedova che Gesรน ha indicato immediatamente prima, allโ€™inizio di questo capitolo 21 di Luca: una vedova che mette nel tesoro del tempio tutto quello che aveva per vivere. Una donna che non guarda al proprio interesse, ma che si spende fino alla fine per Colui che dร  senso alla sua vita.

Questo lo dice lei!

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Il tempo della crisi รจ sempre, come Gesรน ricorda in questi versetti, un tempo di contrapposizioni e di ambiguitร : popolo contro popolo e regno contro regno. Persino il messaggio evangelico diventa ambiguo: Gesรน prevede giร  che la sua parola sarร  strumentalizzata (ยซBadate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: ยซSono ioยป, e: ยซIl tempo รจ vicinoยป, Lc 21,8). Quando abbiamo paura non siamo lucidi, vogliamo risposte facili e immediate. Alcuni approfittano di questa debolezza. Bisogna essere vigilanti e verificare con attenzione se ciรฒ che ci viene presentato come evangelico lo รจ veramente.

Fuggire o rimanere?

Nel tempo della crisi non รจ facile mantenere lโ€™equilibrio, per questo Gesรน invita a esercitare la virtรน della ypomonรจ, espressione che vuol dire perseveranza, ma anche pazienza; letteralmente significa rimanere sotto, cioรจ sostenere, ma anche sopportare. Entrambi questi atteggiamenti sono fondamentali quando viviamo momenti faticosi e oscuri. รˆ esattamente il contrario dellโ€™atteggiamento dei discepoli che vogliono fuggire e liberarsi da ogni peso.

La crisi รจ adesso

Quando Luca scrive questo testo, la comunitร  a cui si rivolge sta probabilmente vivendo giร  il tempo della crisi. Le parole di Gesรน vengono rilette alla luce del momento presente. E in fondo รจ quello che fa ogni comunitร , in ogni momento della storia, quando ascolta la parola di Gesรน nel presente. La comunitร  a cui Luca si rivolge ha visto probabilmente la distruzione del Tempio, che, terminato nel 64 d.C., era stato distrutto solo sei anni dopo, durante lโ€™invasione dei Romani. Anche le persecuzioni di cui parla il testo si riferiscono probabilmente a persecuzioni cui la comunitร  ha assistito, forse quelle in cui erano stati uccisi Stefano e Giacomo.

Forse anche noi leggiamo questi versetti pensando al nostro presente, forse anche tra noi cโ€™รจ chi continua a guardare le belle pietre o vuole che noi continuiamo a guardare le belle pietre per non diventare consapevoli dei segni della crisi e della nave che affonda. Questo Vangelo puรฒ essere un invito a svegliarci e a organizzarci per provare a trovare delle strategie per affrontare la crisi, senza mai perdere lโ€™intima convinzione che il Signore รจ con noi e non abbandona la nave senza prima averci messo in salvo.

Leggersi dentro

  • Come definiresti questo tempo che stiamo vivendo e qual รจ il tuo atteggiamento?
  • Nei momenti di crisi sei capace di confidare nella presenza del Signore o ti lasci prendere dallo sconforto e dalla sfiducia?

Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I. – Fonte

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