p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 12 Gennaio 2020 – Congregazione per il Clero

Compromettersi

Uno dei testi che mi ha maggiormente influenzato nella mia formazione spirituale è Il guaritore ferito di H. Nouwen, in cui l’autore si chiede cosa voglia dire servire nel nostro contesto sociale. Chi vuole mettersi a servizio degli altri, dice Nouwen, non può che fare appello alle ferite del proprie cuore, solo così sarà possibile comprendere e avvicinare gli altri. Se per esempio vuoi salvare un bambino dalle fiamme di un incendio, non puoi non mettere in conto di essere toccato tu stesso dal fuoco.

In effetti, la vita acquista senso solo quando diventa restituzione, cioè solo quando diventa cura di coloro che la vita di volta in volta mi mette davanti. Le mie ferite e la mia fragilità non sono per nulla indifferenti alla costruzione del senso della mia vita, ma sono la via preferenziale per accorgermi che la vita ha senso. Solo a partire dal riconoscimento del mio bisogno, infatti, posso anche riconoscere il bisogno dell’altro e prendermene cura.

Sporcarsi

Potremmo leggere così questo desiderio di Gesù di sporcarsi nelle stesse acque in cui sono appena passati gli uomini e le donne che egli vuole servire.

Le acque del Giordano somigliano alle fiamme di quell’incendio, di cui parlava Nouwen: occorre passarci dentro per afferrare e strappare l’uomo da ciò che lo intrappola e lo rende schiavo!

Gesù scende, si compromette personalmente in questo proposito di salvezza.

Gesù scende e inevitabilmente si sporca, a differenza della sposa del Cantico dei Cantici, che al bussare dello sposo, che ha attraversato la notte rugiadosa per arrivare da lei, fa la ritrosa: «mi sono già lavata i piedi, come sporcarli ancora?» (Ct 5,3).

Gesù scende, si sporca e si confonde. Non c’è più differenza tra lui e i peccatori, proprio come quando dietro le fiamme vedi solo le ombre e le cose ti appaiono indistinte. Gesù si confonde talmente tanto con i peccatori da essere confuso con uno di loro.

Incomprensione

L’azione di Dio passa per lo più attraverso l’incomprensione. Il compimento della giustizia di Dio, cioè l’attuazione dell’idea con cui Dio ha creato il mondo, passa attraverso vie misteriose.

Anche Giovanni Battista è smarrito davanti al gesto di Gesù. Dio sembra irriconoscibile. Quante volte Dio ci chiede di lasciar fare, anche se non capiamo. L’agire di Dio ci appare spesso insensato. Non risponde ai nostri schemi. Vorremmo che Dio ci salvasse in un modo diverso, più consono alle nostre modalità ordinarie.

Ascolto

Ma Dio è proprio questo, non un altro. Dio non è quello che mi sono costruito nella testa: questi è il Figlio mio prediletto! Ascoltatelo! È sempre delicato capire se sto seguendo Dio o la mia idea su di Lui.

Questo Gesù è colui che viene a prenderci al Giordano, ovvero nel luogo in cui il popolo di Israele si era fermato prima di entrare nella terra promessa. A quel tempo, Giosuè aveva preso per mano il popolo e, attraversato il Giordano, l’aveva fatto entrare nella terra promessa. Adesso un nuovo Giosuè – Gesù appunto – ritorna al Giordano, prende per mano il nuovo popolo di Dio e lo fa entrare nella nuova terra promessa, la vita eterna, per sempre.

Da questo momento i cieli resteranno aperti, Dio continuerà a parlare con l’umanità. Da molti secoli, infatti, in Israele la profezia era terminata e i cieli erano chiusi.

Gesù è il figlio grazie al quale il Padre ritorna a parlare con l’uomo. E in Gesù il Padre promette di non restare più in silenzio, perché il Figlio stesso è la Parola.

In Gesù trovano senso e compimento tutte le parole che Dio ha detto…come una colomba. L’immagine della colomba attraversa tutta la Scrittura e rievoca diversi passi della Bibbia. È probabilmente un’immagine attraverso la quale l’evangelista vuole mostrare che l’intera Scrittura attesta che Gesù è il Figlio di Dio:

  • e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Genesi 8,11
  • Dico: «Chi mi darà ali come di colomba,
    per volare e trovare riposo? Salmo 54,7
  • O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
    nei nascondigli dei dirupi,
    mostrami il tuo viso. Cantico dei Cantici 2,14

Ma potremmo pensare anche allo spirito che aleggiava sulle acque all’inizio della creazione e anche al profeta Giona, il cui nome vuol dire appunto colomba.

Missione

Ognuno di noi è una parola che Dio vuole portare a compimento. Ogni uomo e ogni donna si porta nel cuore una missione da compiere. Riconoscere questo compito vuol dire trovare il senso della propria vita. Al Giordano, Gesù ci insegna a prendere su di noi il motivo della nostra esistenza. Gesù scende nella volontà del Padre e la assume. È l’inizio della realizzazione di un progetto. Anche noi, prima di cominciare a costruire, abbiamo bisogno di riconoscere e aderire al progetto che ci portiamo nel cuore.

Leggersi dentro

  • In che modo puoi provare a ridare vigore alla tua fede?
  • Hai individuato la missione della tua vita? In che modo stai cercando di realizzarla?

don gaetano piccoloP. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesù (Societas Iesu)Fonte


Letture della Domenica
BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO A – Festa
Colore liturgico: BIANCO

Prima Lettura

Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 42,1-4.6-7

Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.

Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.

Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.

Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 28 (29)
R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.

Seconda Lettura

Vita familiare cristiana secondo il comandamento dell’amore.

Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34-38

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 

Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.

Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».

Parola di Dio

Vangelo

Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,13-17

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.

Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore

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