VOI AVETE IL NIDO NELLE SUE MANI
Il Battista è in carcere,
in Galilea crescono
rifiuto e ostilità,
i miracoli di Cafarnao e di Betsaida
non convertono nessuno,
eppure,
nel pieno della crisi,
Gesù benedice il Padre, fermandosi improvvisamente come incantato davanti ai suoi,
ai piccoli.
In quell’aria di sconfitta,
si apre uno squarcio inatteso che lo riempie di gioia:
Padre, ti benedico,
ti rendo lode,
ti ringrazio,
perché ti sei rivelato
ai piccoli.
Gesù non se l’aspettava e si stupisce della novità.
La meraviglia lo invade
e lo senti felice.
I piccoli sono coloro che
ce la fanno a vivere solo
se qualcuno si prende
cura di loro.
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Dio è vicino
a ciò che è piccolo,
ama ciò che è spezzato.
Quando gli uomini dicono: “perduto”, egli dice: “trovato”, quando dicono: “condannato”, egli dice: “salvato!” (Bonhoeffer).
Il posto vuoto dei grandi
lo riempiono pescatori, poveri, malati, vedove, bambini, pubblicani.
I preferiti di Dio.
E per entrare pienamente
nel mistero Suo
vale più un’ora passata
dentro il mondo di uno
di questi piccoli,
che anni di studi
di teologia.
Ti voglio bene, mio Dio, perché hai rivelate queste cose ai piccoli…
di quali cose si tratta?
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Un piccolo, un bambino capisce subito l’essenziale: se gli vuoi bene o no.
In fondo è questo il segreto della vita buona,
e non ce n’è un altro.
Voi valete più di molti passeri,
voi avete il nido
nelle sue mani.
Allora venite a me,
voi stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro.
La pace si sceglie.
La pienezza della vita
si impara.
E a vivere si impara, scegliendo il cuore di Dio, alla cui scuola andava
la vita di Gesù.
Quest’uomo senza poteri, libero come il vento, leggero come la luce, dignitoso e nobile,
che nulla e nessuno
ha mai potuto piegare.
Venite a me,
voi tutti che siete stanchi
e oppressi,
e io vi darò ristoro.
Non un nuovo sistema
di pensiero,
ma il ristoro,
il conforto del vivere.
Le nostre prediche,
i nostri tanti incontri devono raccontare
la speranza,
altrimenti sono
la tomba della domanda dell’uomo
e della risposta di Dio.
Invece, là dove
le domande dell’uomo
e la bellezza del Dio di Gesù si incontrano,
lì esplode la vita.
Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero:
il giogo, nella Bibbia,
indica la Legge,
e la legge di Gesù
è l’amore.
Prendetelo su di voi! L’amore è un re leggero,
un tiranno amabile, instancabile nel generare, curare,
Non è difficile Dio:
sta al fianco
di chi non ce la fa,
porta quel pane d’amore
di cui ha bisogno
ogni cuore.
Io non amerò
un Dio generico,
amerò il Padre di Gesù Cristo, l’Abbà,
e lo amerò come figlio, come uno dei piccoli
a cui si è rivelato.
E poi non farò altro, perché: “attraverso il riposo
e la pace del vostro cuore, in migliaia attorno a voi saranno salvati,
e troveranno ristoro” (A. Louf).
Per gentile concessione di p. Ermes – Fonte.
