FECONDA SOLITUDINE
โVogliamo vedere Gesรนโ. Domanda forte di greci, di giudei, di uomini d’oggi, dell’uomo di sempre. Come rispondere?
Gesรน stesso offre le parole e le immagini: chicco di grano, croce, strada. E, sempre, come tela di fondo, la nostra terra, che รจ il vero cielo di Dio, con i suoi poveri affamati di giustizia, e i figli in ansia di luce.
โSe il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto fruttoโ. Frase pericolosa come poche, se capita male, e vedo che lโaccento dellโespressione non va a posarsi sul finire o sul morire, ma sul molto frutto… Lโinteresse del vangelo, lโobiettivo della creazione, รจ la feconditร . Il seme germoglia chiamato dalla spiga futura, muore alla sua forma ma rinasce in quella di germe, e poi tutto evolve verso piรน vita: la gemma in fiore, il fiore in frutto, il frutto in pane.
Nel ciclo vitale e in quello spirituale โla vita non รจ tolta ma trasformataโ. Se sei generoso di te, se doni tempo, cuore e intelligenza, come un atleta, uno scienziato o un innamorato al tuo scopo, allora la vita non si ferma e non si perde, ma si moltiplica.
Ognuno di noi รจ chicco di grano nei solchi della storia, chiamato a feconditร . Grano seminato, lontano dal clamore e dal rumore, nella terra buona della mia famiglia e del mio lavoro, in quella amara delle lacrime senza risposta.
Mi porto dentro un seme di vita che contiene molte piรน energie di quanto non appaia. Ma le possiede quando le dona.
Allora il fragile chicco muore sรฌ, anche di paura, ma la vita gli si trasforma in una forma piรน evoluta e potente. โQuello che il bruco chiama fine del mondo tutti gli altri chiamano farfallaโ (Lao Tze), perchรฉ non striscia piรน ma vola; muore alla vita di prima per vivere in una forma piรน alta.
Gloria di Dio รจ solo la fioritura dellโessere (R. Guardini) e la sua feconditร , e quello che le innesca, il detonatore, รจ il dono di sรฉ. La chiave di volta che regge il mondo, dal seme a Cristo: non la vittoria del piรน forte ma il dono. Fino in fondo, fino allโestremo, oltre il limite, come mostra la seconda immagine del dittico di Gesรน: la croce.
Quando sarรฒ innalzato attirerรฒ tutti a me. Dalla croce sento erompere unโ attrazione universale, una forza di gravitร celeste: lรฌ รจ l’immagine piรน pura e piรน alta che Dio dร di se stesso.
Cosa mi attira del Crocifisso? Che cosa mi seduce? La bellezza dellโatto dโamore! Bello รจ chi ti ama, bellissimo chi ti ama fino allโestremo. Il crocifisso coperto di sangue e sputi non รจ bello, ma รจ la figura di una realtร bella: un amore fino a morirne. La realtร imbruttita di quel corpo straziato, รจ il riflesso piรน bello della cosa piรน bella di Dio, la sua follรฌa dโamore.
Suprema bellezza รจ quella accaduta fuori Gerusalemme, sulla collina, dove il Figlio del Dio infinito si รจ lasciato contenere nellโinfinitamente piccolo, quel poco di legno e di terra che basta per morire.
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ยซA un Dio umile non ci si abitua maiยป (papa Francesco). Il Dio di Gesรน, un Dio capovolto, scompiglia le nostre immagini ancestrali con un chicco e una croce, l’umile seme e l’estremo abbassamento.
Gesรน รจ cosรฌ, un chicco di grano che si consuma per nutrire; una croce che giร respira di risurrezione.
