โPer fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedรฌ partendo per un luogo che doveva ricevere in ereditร , e partรฌ senza sapere dove andavaโฆ Per fede, anche Sara, sebbene fuori dellโetร , ricevette la possibilitร di diventare madreโฆโ. Lโascolto di una chiamata di Dio nella vita apre ad un viaggio, ad un camminare, ad un andare oltre che si radica unicamente sulla promessa. Ed apre orizzonti imprevedibili, inattesi. Dio chiese ad Abramo di guardare le stelle nel cielo e di camminare sulla terra.
Guardare il cielo รจ sguardo allโoltre che rinvia sempre allโaltro da incontrare costruendo sentieri di pace. Camminare sulla terra รจ abbandono di legami per uscire, ma รจ anche apertura a sentire che la terra รจ affidata per divenirne custodi. La terra dellโambiente e la terra delle persone e dei popoli. Dio chiama a stringere nuovi legami di alleanza con il creato e di fraternitร seguendo le vie della pace, lottando contro tutto ciรฒ che provoca inimicizia.ย ย ย
โSiate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozzeโ. Essere pronti: questo chiede Gesรน non tanto per instillare paura e per porre di fronte ad una minaccia. Indica invece come il cammino dei discepoli sta su una via di responsabilitร nel presente. La prontezza รจ attitudine di chi veglia e si prende cura, di chi resiste alla distrazione, allโindifferenza, a tutto ciรฒ che impedisce di maturare consapevolezza sulle situazioni e di agire.
Essere pronti รจ proprio di chi รจ disponibile a partire aprendosi a chiamate inedite che si fanno strada tra le pieghe del quotidiano, nei volti e nelle situazioni. Essere pronti significa cosรฌ custodire e ad essere responsabili. Oggi avvertiamo una chiamata particolare ad essere responsabili della casa comune del creato e della casa delle relazioni, da quelle piรน vicine a quelle dei popoli. Stare pronti significa allora maturare attenzione alle cose, alle persone, dare spazio a quellโascolto che รจ prima forma di accoglienza.
Il padrone della parabola affida una casa e tornerร dalle nozze: la fedeltร nellโattesa รจ chiamata rivolta a chi si trova affidato un compito. Amministrare รจ pensare il rapporto con le cose e con gli altri non in termini di possesso ma di rispetto, di custodia, di cura. La terra non รจ dominio a disposizione di un uomo centrato su sรฉ stesso e sul proprio potere. La terra รจ prestata. Oggi sperimentiamo il disastro di un rapporto con la natura inteso nel senso del dominio. La natura stessa non รจ proprietร , รจ dono da amministrare con attenzione, affidato โper coltivare e custodireโ. Oggi vediamo anche lโorrore a cui conduce pensare i rapporti dei popoli secondo logiche imperialistiche, senza disponibilitร a comprendere lโaltro. Vi รจ un affidamento a cui rispondere con creativitร e coraggio. Amare รจ scoprire affidamenti molteplici e reciproci. Essere pronti significa anche questo: essere aperti a riconoscere sempre che siamo per il Signore che ci affida la terra e gli altri e Lui per primo ha cura di noi.
Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.



