p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 6 Luglio 2025

Domenica 6 Luglio 2025 - XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 10,1-12.17-20

Data:

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ยซEcco, io farรฒ scorrere verso di essa, come un fiume, la paceโ€ฆโ€.

Lo sguardo del profeta si sporge al di lร  del suo presente buio segnato dal disordine e dalla violenza e annuncia la pace come dono di vita che si fa strada lentamente, inesorabile. Eโ€™ evocata nel movimento del procedere di un fiume, che scende continuo e che non si puรฒ fermare: immagine che evoca abbondanza di vita e parla di un movimento dellโ€™intera storia il cui orizzonte ultimo non รจ il conflitto e la morte, ma lโ€™incontro dei popoli e la pace nellโ€™accoglienza.

Il fiume, il torrente colmo di acque parlano di unโ€™abbondanza paradossale a fronte della realtร  di disorientamento e di prova. Radice di questo annuncio รจ la promessa di Dio e la sua presenza: il suo profilo รจ quello di donna, madre che consola e tiene in braccio i suoi figli. Dopo aver denunciato un modo di vivere il culto attuato insieme ad un agire malvagio (Is 66,3) per contrasto si delineano i gesti della tenerezza di Dio che invita a rallegrarsi con Gerusalemme. Il volto femminile di Dio รจ cosรฌ accostato al pensiero di Gerusalemme, cittร  della pace, luogo di consolazione, di raduno, di armonia. Questa cittร  รจ segno di una grande accoglienza. Le promesse sono per tutti i popoli della terra e sono annuncio di un grande raduno: essi verranno da ogni doveโ€ฆ

Nella drammatica contraddizione che sperimentiamo in questo tempo di guerra senza confini e nei processi di disumanizzazione dellโ€™altro questa pagina rimane una provocazione a volgersi alla promessa di Dio, a convertirsi, a scegliere vie alternative al disastro della violenza e della guerra.

Nel suo tempo il profeta propone una visione alternativa al rinchiudersi nel rifiuto e nellโ€™esclusione dellโ€™altro. Propone di ripensare il volto di Dio nel suo tratto femminile e materno e indica la via possibile di accoglienza di tutti i popoli della terra.

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โ€œil Signore designรฒ altri settantadueโ€: Gesรน sceglie discepoli e discepole, e li invia a coppie (anche forse per un sostegno reciproco nel contesto culturale in cui una donna sola non poteva muoversi liberamente). Settantadue รจ numero simbolico che rinvia al numero dei popoli dellโ€™umanitร  originaria (secondo Gen 10). Agli inviati รจ chiesto di vivere una testimonianza innanzitutto senza appesantimenti, senza borse e bisacce piene di cose che possono intralciare il cammino.

Inviati ad annunciare la pace: โ€œIn qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa!โ€. Il luogo dellโ€™incontro e della testimonianza del vangelo รจ la casa, cioรจ lo spazio della vita ordinaria, quotidiana, dove i volti possono riconoscersi nelle seti essenziali e dove รจ possibile instaurare rapporti autentici e vivi da persona a persona. Gesรน non pensa alla costruzione di un gruppo o di una chiesa, ma indica lโ€™orizzonte del regno di Dio volgendo lo sguardo a campi di grano maturo, da raccogliere.ย 

โ€œLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai!โ€. Eโ€™ giร  presente una realtร  di vita, รจ giร  davanti quel grano che chiede di essere raccolto per divenire pane, nutrimento per la vita di tutti. Lโ€™orizzonte di Gesรน รจ il regno di Dio, la sua vicinanza che apre possibilitร  di rapporti nuovi e speranza per tutti. Agli inviati รจ richiesta solo dedizione allโ€™incontro, saper riconoscere lโ€™opera di Dio, porsi al servizio di un sogni di pace. Eโ€™ una via altra rispetto alle vie della violenza dellโ€™imposizione, della pretesa di aggregare. Per questo chiede una scelta di povertร , di dipendere solo dalla Parola di Dio e non dal riconoscimento di un successo, e ย richiama alla fedeltร  allโ€™annuncio di pace. ย 

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.

p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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