โPerchรฉ avete paura? Non avete ancora fede?โ
Marco nel suo vangelo apre un interrogativo sulla persona di Gesรน. ยซChi รจ dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?ยป Nei primi capitoli del vangelo questa domanda ย ritorna. A Cafarnao quando, dopo una guarigione nella sinagoga, la gente dice: โChe รจ mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autoritร .
Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbedisconoโ (Mc 1,27). Poi quando Gesรน รจ presentato con potere anche sulle forze del vento e del mare (Mc 4). Il mare racchiude il simbolo delle oscure forze del male non dominabili. Gesรน รจ presentato come โil piรน forteโ, della tempesta e delle onde.
Nel racconto lโagire di Gesรน riflette lโagire di Dio stesso come il salmo 107 lo canta: โEgli parlรฒ e fece levare un vento burrascoso che sollevรฒ i suoi flutti; nellโangoscia gridarono al Signore ed egli li liberรฒ dalle loro angustie. Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mareโ (Sal 107,25.28-29)
Nel contempo Marco intende lasciare aperta la domanda. Chi รจ costui? Gesรน vive anche la debolezza e la fatica che lo opprime. Proprio mentre la barca viene investita dalla tempesta sta dormendo un sonno profondo al punto che i discepoli lo devono risvegliare. Gesรน sfinito, preso dal sonno รจ il medesimo che ordina al mare di tacere.
Da qui lโinterrogativo: โChi รจ dunque costui?โ Nel suo racconto invita a lasciare aperta una domanda. La risposta puรฒ essere trovata solo nel condividere con Gesรน la sua strada. Ma Marco suggerisce che questo percorso รจ un passaggio: โPassiamo allโaltra rivaโ รจ infatti invito di Gesรน che intende sfuggire ogni tentativo di ingabbiarlo dentro appartenenze e definizioni.
Lโincontro con lui si attua in passaggi sempre nuovi da compiere, verso altre rive, affrontando la fatica di una sua assenza: โNon tโimporta che siamo perduti?โ. La parola rivolta ai discepoli รจ invito a superare la paura e ad intraprendere il cammino dellโaffidamento, anche nella tempesta, anche mentre tutto appare perduto.
Il racconto racchiude un rinvio alla morte e risurrezione di Gesรน, al suo essere presente nella comunitร che vive la fatica di navigare, di stare nella barca nellโattraversamento del mare. Sulla barca Gesรน non lascia soli i suoi ma la sua parola apre una domanda e invita a non lasciarsi prendere dalla paura per vivere nellโaffidamento nellโincontro con Lui lasciandosi interrogare e aprire nuove strade.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.