โVoi stessi avete visto โฆ come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a meโ. Lโesperienza di Mosรจ sul Sinai รจ accoglienza di un annuncio che apre il senso dellโintero cammino dellโesodo. Il profilo di Dio appare accostato ad un a figura femminile, lโaquila che tiene i suoi piccoli sopra le ali e li conduce lontano dai pericoli. E Dio chiede di dare ascolto alla sua voce e di essere popolo coinvolto nella sua stessa vita: la santitร di Dio diviene tratto proprio della nazione santa chiamata per essere testimone.
Entrare nella terra viene a coincidere con lโaccostarsi a Dio stesso: โvoi stessi avete visto come vi ho fatti venire fino a meโ. Israele incontra Dio come presenza operante nella storia e che sempre chiama ed apre cammino. Da qui nasce unโesperienza collettiva di un popolo nuovo: santitร non indica il tratto eccezionale di un singolo ma รจ attributo collettivo (nazione santa) e segno della relazione con lโUnico santo, Dio stesso. La santitร di Dio si rende presente quando Dio salva. La chiamata ad essere โpopolo di sacerdotiโ e โnazione santaโ indica una via per attuare la giustizia e portare salvezza come Dio stesso ha manifestato il suo agire nel percorso dellโesodo.
Nella lettera ai Romani Paolo, dopo aver delineato la condizione umana segnata dal peso del peccato e dallโincapacitร di salvarsi con le proprie forze indica in Gesรน Cristo colui che solo puรฒ salvarci con la sua morte e risurrezione. La salvezza รจ dono da accogliere nel rapporto con Lui: โSe, infatti , quando eravano nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto piรน ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vitaโ.
Nell pagina del vangelo di Matteo in primo piano รจ la compassione di Gesรน. Nel suo modo di guardare e nel suo agire Gesรน vive una tenerezza unica, si lascia toccare dalla vita degli altri. Ai discepoli parla della messe abbondante: li chiama ad unโopera di raccolta, aย scorgere giร in atto lโagire del Padre. E chiama poi i dodici e Matteo elenca i loro nomi. Dodici รจ numero simbolico che rinvia ad una convocazione di tutto il popolo dโIsraele composto di dodici tribรน. Gesรน si muove cosรฌ nel quadro di un raduno che raccolga una comunitร accogliente di ogni pecora perduta della casa dโIsraele. E invia i dodici ย chiedendo loro poche attitudini fondamentali. Li manda ad annunciare che il regno di Dio รจ vicino.
Non devono essere preoccupati di aver successo o potere politico: a loro spetta annunciare il regno quale realtร di rapporti nuovi in una comunitร di uguali, nella fraternitร , nellโaccogliersi reciproco. Gesรน chiede ai suoi lo stile della povertร . Essere poveri per poter condividere e per essere disponibili a cogliere le cose essenziali della vita senza legarsi a ricchezze di tipo diverso. Guardare il mondo dalla prospettiva degli impoveriti ย apre allo sguardo di Dio. Agli apostoli lascia lโinvio: โGratuitamente avete ricevuto, gratuitamente dateโ. La scoperta di aver ricevuto un grande dono nella propria vita apre al desiderio di farsene portatori e testimoni. Sta qui la radice della missione dei discepoli di Gesรน.
Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.




