p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
โQuando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. 18In quel giorno il Signore concluse questโalleanza con Abram: ยซAlla tua discendenza io do questa terra, dal fiume dโEgitto al grande fiume, il fiume Eufrateโ. Nellโatmosfera segnata dallโallunarsi delle ombre nel tramonto, in un clima di oscuritร e terrore che avvolge il cuore di Abramo, un rito antico appare evocato: i patti tra popoli al termine di una guerra venivano stipulati ponendo una serie di animali squartati sul terreno e tra di loro si passava in segno di un impegno nuovo.
Tale rito arcaico si collega allโespressione ebraica che indica il tagliare come riferimento ad un patto. In questa potente immagine sta racchiuso il messaggio di un patto tra Dio che chiama e Abramo il suo โamicoโ: รจ un patto in una relazione reciproca che impegna e coinvolge. Ma solamente un braciere fumante e una fiaccola ardente passano tra gli animali squartati: รจ impegno da parte di Dio, che garantisce una fedeltร come promessa. Questa va oltre ogni possibile risposta umana e rimane offerta unilaterale e ferma.
Il braciere e la fiaccola sono simboli della presenza di Dio, che come fuoco illumina e consuma. Nellโesperienza che segna la vita di Abramo da quel tramonto lโalleanza si delineaย qual dono di fedeltร . Ad Abramo รจ richiesto lโabbandono, nella fiducia disarmata e di resa al Dio che non verrร meno alle sue promesse. Al centro dellโintera vicenda di Abramo sta il suo atteggiamento di fede: โAbramo credette al Signore, che glielo accreditรฒ come giustiziaโ (Gen 15,7).
Eโ questo un primo tema che richiama alla Pasqua come compimento della promessa di fedeltร di Dio ad Abramo e allโumanitร .
Nel racconto della trasfigurazione di Gesรน Luca che sul monte Gesรน pregava. In un contesto di preghiera avviene qualcosa di nuovo e particolare: โil suo volto cambiรฒ dโaspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemmeโ.
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Luca scrive per lettori che conoscevano i fenomeni della metamorfosi e descrive lโaspetto di Gesรน come Mosรจ dopo essere disceso dal Sinai, con il volto risplendente di luce poichรฉ aveva parlato con Dio (Es 34,29-30). Cosรฌ nel dialogo con Mosรจ ed Elia lโintera vita di Gesรน รจ evocata come cammino di un nuovo esodo. Israele era uscito dallโEgitto verso la terra promessa, cosรฌ Gesรน nel suo andare verso Gerusalemme guida un nuovo esodo. Si tratta di una salita che giunge alla croce a quel salire al Padre nella risurrezione: una vita nuova.
Ed รจ salita che coinvolge lโumanitร . Lโumanitร di Gesรน, il suo volto trasparente di una luce nuova โ รจ il grande messaggio di questo racconto che racchiude una riflessione sul mistero pasquale โ รจ via per scorgere la chiamata per ogni uomo di vivere nella comunione con Dio. Il cammino di Gesรน รจ orientato a Gerusalemme: nei tratti del suo volto crocifisso si puรฒ cogliere la luce dellโamore del Padre. Lโinvito che chiude questo episodio รจ ad ascoltare Gesรน. Luca richiama allโascolto di Gesรน come via per entrare nella dimensione nuova della comunione con Dio orizzonte finale dellโintera esistenza.



