p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 10 Agosto 2025

Domenica 10 Agosto 2025 - XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 12,32-48

Data:

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โ€œSiate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade acceseโ€ฆโ€ Lโ€™invito al cuore di questa pagina รจ ad โ€˜essere prontiโ€™.

A chi segue Gesรน รจ richiesta lโ€™attitudine di chi veglia e si prende cura, lโ€™abito di chi non si lascia sopraffare dalla distrazione o dalla dimenticanza del senso del tempo che gli รจ dato. Eโ€™ lโ€™abito del cammino, di chi ha la veste attorno alla vita, e la lampada in mano per illuminare anche la notte. Eโ€™ questo anche il vestito della pasqua, quando la prescrizione di mangiare lโ€™agnello fu data insieme allโ€™annuncio di una partenza imminente, e per questo si doveva mangiare con i fianchi cinti (Es 12,11). Il viaggio a cui essere pronti รจ un sempre nuovo cammino di esodo, รจ passaggio dalla schiavitรน alla libertร . Eโ€™ cammino in cui anche attraversando la notte si puรฒ scorgere traccia della presenza vicina del Dio che accompagna.

State pronti รจ quindi invito a pensare la vita e il seguire Gesรน come un cammino. Lโ€™essere in cammino, come migranti รจ dimensione piรน profonda del credere, รจ attitudine di chi abbandona sicurezze e legami appoggiandosi su una promessa, nella ricerca di un orizzonte di luce. La luce che vince le tenebre puรฒ essere incontrata nella presenza di Dio vicino. Luce sono anche gli altri: nel cammino dellโ€™esodo Israele infatti passa dalla condizione di individui staccati al formare una comunitร  con gli altri per una convocazione sempre piรน ampia, per tutti i popoli.

Lโ€™invito ad essere pronti รจ anche indicazione a coltivare il senso dellโ€™attesa. Cโ€™รจ una alternativa sempre possibile tra un modo di intendere la vita come possesso, nel ripiegamento e nella chiusura senza pensare agli altri e intenderla invece come dono da condividere in cui scoprire il volto del Dio di tutti i doni.

Nella casa a cui il padrone torna, la fedeltร  dellโ€™attesa รจ vissuta dallโ€™amministratore che ha compreso ciรฒ che deve fare: ha ricevuto in consegna qualcosa da custodire e coltivare, รจ fiduciario di qualcosa che non รจ proprietร  sua. Rispondere allโ€™affidamento ricevuto e vivere lโ€™amore significa scoprire affidamenti molteplici. Essere pronti significa anche questo: essere aperti a riconoscere sempre che la nostra vita รจ posta in una relazione, vive di una attesa, รจ resa responsabile di una custodia. Siamo per il Signore, in lui sta la fonte della vita e a noi chiede di prenderci cura. Rispondere a lui รจ la domanda di ogni giorno e si attua in un affidarsi e nel prendersi cura del frammento di mondo, del tessuto di relazioni e volti affidato.

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Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.

p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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